Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2016  giugno 23 Giovedì calendario

Il raduno a Esino Lario di quelli di Wikipedia

ESINO LARIO (Lecco) Alle 7 di sera un divertito signore in bermuda celesti e camicia a scacchi conversa sulla terrazza dell’albergo Italia. È Jimmy Wales, il fondatore di Wikipedia: anche lui è venuto a partecipare al miracolo di Esino Lario, il paesino di 760 abitanti che ospita fino a domenica il raduno mondiale dei collaboratori dell’enciclopedia gratuita online. L’albergo è l’approdo di tutti i convegnisti (tra 800 e mille) che poi vengono smistati (anche al ritmo di 70 all’ora ) nelle case del paese, che saranno il loro alloggio. «Abbiamo riaperto l’hotel per l’occasione dopo 15 anni» racconta Maura Nasazzi, che ne è proprietaria con il fratello Roberto, commentando uno dei tanti effetti collaterali del miracolo. Un altro lo mette in luce Pietro Pensa, sindaco di Esino: «Siamo pronti a ospitare un evento mondiale all’anno, il paese e i suoi abitanti hanno dimostrato di essere una macchina organizzativa formidabile». Campione di questa capacità organizzativa è Pier Massimo Viglienghi che a casa sua sta ospitando 9 wikipedians, uno spagnolo, un argentino, un gruppo di francesi e uno di americani. «Lo spagnolo, appena arrivato, mi ha detto che è pronto a fermarsi anche sei mesi».
•••
Orecchie a sventola, pantaloni sformati e capelli radi, a 26 anni C.M. Glee non ha un’aria glamour. Ma è uno di quelli che stanno cambiando il mondo. Per essere qui a Esino ha dovuto compiere uno dei viaggi più lunghi, perché viene dalla Malesia. «Faccio l’illustratore e il grafico – racconta – e sono qui perché sono interessato a capire se anche Wikipedia può sviluppare pagine dove ci sia spazio per illustrazioni. Capita spesso di scambiarci opinioni via Internet ma essere tutti nello stesso luogo aumenta le possibilità». Curioso che anche i protagonisti della rivoluzione del web sentano l’esigenza di parlarsi guardandosi negli occhi. «Vedo persone con cui sono in contatto, ne conosco di nuove. Avevo già partecipato due anni fa al raduno di Londra, è buffo passare da una grande metropoli a un piccolo paese».
•••
Ma a un popolo di «smanettoni», che passa le giornate chino sul computer, cosa volete che interessi il vetusto libro di carta? «E io invece scommetto che il fascino della parola stampata su carta resiste». Francesca Boragno ha puntato forte su Esino: in occasione del raduno di Wikipedia ha aperto qui per una settimana una succursale della sua libreria di Busto Arsizio. «Abbiamo occupato i locali di una vecchia lavanderia, il proprietario ce l’ha sistemata a sue spese». Bisogna sapere anche che libri proporre a gente che arriva da tutto il mondo e che incarna la rivoluzione digitale... «Innanzitutto volumi fotografici che raccontano le bellezze dei laghi, poi libri di cucina italiana, in inglese, quella funziona sempre. E poi saggi proprio sul mondo del computer e volumi rari. Vedrete che li convinco...».
•••
Barba incolta da nerd, cappellino a coprire la precoce pelata, Gregory Varnum, dal Michigan, parla affondato in una poltrona. Non è un internettiano qualsiasi, lui è un collaboratore della Fondazione Wikipedia, interfaccia di Esino nell’organizzazione dell’evento. Una bella sfida... «Wikipedia è innanzitutto una comunità, un piccolo paese lo è altrettanto, per questo ci è piaciuto l’esperimento. Ci vuole una grande passione per lavorare a Wikipedia e anche per organizzare un raduno mondiale. La gente di qui ha dimostrato di averne moltissima, per almeno due anni, tanto è durato il lavoro per arrivare a oggi. E poi un posto piccolo facilita il lavoro, si sta sempre assieme e non hai le distrazioni della metropoli». Queste ultime parole, però, le dice ridendo fragorosamente.
•••
Krish Dulal e sua moglie Laxmi passeggiano per Esino Lario a naso all’insù. Belle le montagne qui attorno? «Sì – dice lui – però al nostro paese...». Krish e Laxmi arrivano dal Nepal, dove in quanto a vette sono messi piuttosto bene. La loro vita però si divide tra il paese d’origine e New York. Lei è un’infermiera in ospedale e collabora a Wikipedia aggiornando le voci in materia di salute, uno dei temi centrali della convention di Esino. «Io invece mi occupo di software» risponde Krish. È uno «smanettone», diremmo noi, e quelli come lui sono i protagonisti dei primi giorni del raduno: passano le giornate a imparare come aggiornare i codici di catalogazione delle voci, il sistema con cui vanno divise in categorie. È il lavoro che gli utenti di Wikipedia vedono meno, ma è importante quanto quello degli esperti.
•••
Ai giornalisti che arrivano a Esino Lario viene dato un solo ordine inviolabile, che viene ripetuto più volte: se vedete persone che portano al collo un cartoncino verde, non intervistatele e non fotografatele, loro non vogliono. Il perché è presto detto: sono partecipanti al raduno provenienti da Paesi dove l’accesso alla Rete è limitato o dove esistono restrizioni alla libertà di espressione. Se il loro governi sapessero che si trovano qui, potrebbero subire ritorsioni. Oppure si tratta di persone residenti in Paesi liberi ma che collaborano a Wikipedia «sotto traccia», senza che il loro ambiente di lavoro lo sappia. Ultima casistica: ha il cordone verde anche chi proviene da Paesi al centro di tensioni internazionali e che possono essere vittima di vendette, ad esempio chi proviene da Israele.