Il Messaggero, 22 giugno 2016
C’è un’app che ti toglie lo stress e che ti spiega come gestire l’ansia. Un’idea italiana che ha conquistato Will Smith, James Pallotta ma anche Microsoft e Samsung
La musica può risolvere tutto, o almeno aiuta. Molto sta nel trovare quella giusta, quella che sia sincronizzata con noi stessi. La musica del cuore, insomma. Allora anche l’ansia e lo stress, brutte sensazioni in grado di afferrare e immobilizzare all’improvviso, possono essere sconfitte. Per riuscirci, oggi bastano uno smartphone e un paio di cuffie: ci sono infatti delle app che tramite la musica insegnano a riappropriarsi della propria tranquillità. Una di queste l’ha sviluppata BioBeats, startup nata a Londra ma cresciuta a Pisa che si prefigge di creare applicazioni per la salute sfruttando la tecnologia e i sensori montati sui cellulari di nuova generazione.
IL SOFTWAREHear and Now è un’app gratuita per iPhone che spiega come gestire l’ansia con alcuni semplici esercizi di respirazione. Avviandola, il software invita a inspirare e ad espirare con una certa frequenza così da regolarizzare il battito cardiaco. Le pulsazioni vengono infatti rilevate dallo smartphone appoggiando un dito sulla fotocamera (che individua l’oscillazione del colore): a quel punto musica e immagini aiutano l’utente a ritrovare il proprio equilibrio emotivo. Come? In un modo quasi poetico: la musica si sincronizza con i battiti cardiaci e rallenta progressivamente. Intanto alcune foto che compaiono sullo schermo mostrano il proprio livello di rilassamento: più l’immagine diventa nitida, più si è tranquilli.
«Tutto si basa su un trucco spiega il fondatore di BioBeats, Davide Morelli cioè la respirazione diaframmatica. Siamo abituati a respirare di petto, ma utilizzando il diaframma si agisce sul nervo vago, che influisce sul ritmo cardiaco, tranquillizzandoci». Una tecnica che viene utilizzata fin dagli anni Sessanta, e sulla validità della quale in molti sono pronti a scommettere.
In primis la White Cloud Capital, società di investimenti britannica che insieme al gruppo assicurativo Axa Strategic-Ventures e alla Iq Capital ha deciso di finanziare l’applicazione con 2,2 milioni di dollari. Non male, per una startup nata solo tre anni fa. Cioè quando Morelli, 40enne livornese dottorando in Informatica all’università di Pisa, insieme al ricercatore David Plans (specializzato in intelligenza artificiale), ha incontrato l’imprenditore americano Nadeem Kassam e l’ha convinto a puntare diverse decine di migliaia di dollari nell’impresa.
L’INVESTIMENTOUn investimento che si è rivelato azzeccato, e che ha portato all’interesse di grandi nomi del mondo dello spettacolo come l’attore Will Smith, ma anche del presidente dell’As Roma, James Pallotta. Ma soprattutto di grandi
aziende, come Samsung e Microsoft: con quest’ultima è in cantiere un progetto basato sulla cosiddetta tecnologia indossabile. Oggi BioBeats è una società con 18 dipendenti (la metà dei quali italiani), che gravita fra Pisa, Londra e Los Angeles.
Il successo di questa startup si spiega leggendo i dati sulla diffusione dei disturbi psichici: solo nel nostro Paese, come evidenzia una ricerca della Società italiana di psichiatria, sono 17 milioni le persone che ne soffrono, cioè 4 su 10. A livello europeo sono addirittura 165 milioni i casi stimati: il 14% della popolazione soffre d’ansia e il 7% di insonnia e depressione. Problemi che affliggono soprattutto le donne, e che si riflettono in un aumento preoccupante del consumo di farmaci antidepressivi. Rimedi naturali, anzi tecnologici, come un’app, possono essere piccoli aiuti ma determinanti.
Hear and Now non è l’unico prodotto di BioBeats: allo stesso concetto di interazione fra musica e dati biometrici si ispira anche Pulse, che permette di trovare una melodia attraverso il battito cardiaco, e Get on App, con cui individuare il ritmo più adatto alla velocità del proprio passo. Non solo salute quindi, ma anche svago. Proprio come per la musica.