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 2016  giugno 22 Mercoledì calendario

L’Italia giocherà a Lille, su un campo dipinto di verde

er la seconda volta nella sua storia, la nazionale gioca su un prato dipinto: era già successo a Manaus, ai mondiali, contro gli inglesi: dev’essere destino. Come per Francia-Svizzera, gli addetti al campo di Lille ci hanno dato dentro di bombolette e stasera le zolle saranno una specie di poltiglia rinfrescata con lo spray. «Non ce l’aspettavamo, non è all’altezza dell’Europeo». Conte è più gentile di Deschamps, il quale aveva definito il prato del Pierre Mauroy «una pena, è desolante, incomprensibile. Peggio di quello di Marsiglia che pure è disastroso».Oltre il giardino, è una storia che contiene molto orgoglio nazionale e una polemica feroce. «Colpa dell’incompetenza e del sabotaggio di mercenari mandati qui per l’occasione». Jean-Marc Lecour è il presidente della Società francese dei giardinieri (SFG) e ce l’ha con l’Uefa. «Noi siamo perfettamente in grado di decidere cosa fare o non fare sui nostri campi. Ma il signor Richard Hayden ha preteso che sostituissimo il manto erboso a maggio e non ce n’era alcun bisogno». Hayden è il responsabile dei campi dell’Uefa, ed è britannico: inaccettabile, per gli orgogliosi giardinieri di Francia. Le zolle inutili arrivarono a Lille dalla Slovacchia, nientemeno, a bordo di camion frigoriferi, e vennero innestate ancora congelate. «Così non potevano attecchire, lo avevamo detto: tutte morte».Tre prati sbagliati, tre buchi neri. Lille, ma anche Nizza e Marsiglia, dove il concerto degli AC/DC ha completato l’opera. Peccato però che lo stadio Pierre Mauroy, inaugurato quattro anni fa, fosse stato progettato per ospitare un terreno sintetico: poca aria, poca luce, una copertura quasi integrale e un manto semovente come moquette in caso di spettacoli musicali. Però il Lille si oppose ed ecco l’erba, naturale e malaticcia visto che viene sostituita una o due volte l’anno. Per preservare almeno un po’ il campo di patate, nessuna nazionale si allena qui alla viglia delle gare. «Una situazione grave, ma non avevamo altra scelta che rifare il campo» dice Martin Kallen, capo organizzativo dell’Europeo e Ceo dell’Uefa. Sottotraccia, ma neppure troppo, e più che altro sottoterra, c’è l’umiliazione delle lezioni altrui, ancora una volta inglesi. Infatti quello che è stato considerato il miglior prato di Francia, ovvero la pelouse del Parco del Principi, viene curato dalle amorose mani di mister Jonathan Calderwood, giardiniere in pensione di Wembley scritturato dal Paris Saint Germain come si conviene a una star delle siepi. Perché sì, l’erba del vicino è davvero più verde.