il Fatto Quotidiano, 21 giugno 2016
«Succede», cinque edizioni in un mese. Il romanzo di Sofia Viscardi, una youtuber diciottenne, è diventato un caso editoriale
Milanese, diciott’anni appena compiuti e da tre settimane sull’ambitissimo podio della classifica della narrativa con Succede (edito da Mondadori). Il romanzo d’esordio che spopola nel mondo dei teen-ager è opera di Sofia Viscardi, youtuber di successo (due sere fa era protagonista sul palco e nel backstage degli MTV award a Firenze e su Periscope i suoi video live hanno riscosso migliaia di visualizzazioni) riuscita a compiere il passo più lungo della gamba, scrivendo un riuscito romanzo di sentimenti con giovani protagonisti, in cui gli adulti non fanno certo la parte dei leoni. “Soprattutto i professori – afferma Sofia, che ha già cambiato quattro licei a Milano – per esperienza diretta so bene che alcuni di loro non gradiscono chi ha altri interessi, oltre quelli scolastici”.
Succede in sole tre settimane dall’uscita ha già ampiamente superato le 40 mila copie polverizzando 5 edizioni e le sue presentazioni lungo tutta la penisola (#InTourSuccede) sono eventi da sold out, con la sicurezza impegnata a evitare che i fan le si buttino letteralmente addosso, sperando di poterle rubare almeno un bacio. “Ho sempre amato scrivere, mi piace la possibilità di rileggere le parole, l’idea di raccontare il proprio mondo ma neanch’io saprei spiegare come sia accaduto tutto”.
Un successo travolgente che arriva dal mondo social, gestito con consapevolezza, del resto Sofia accoglie il futuro sorridente e a braccia aperte (“non ho alcuna idea di dove mi troverò, di cosa farò fra cinque anni, non faccio programmi al buio”) ma sa che vorrebbe continuare a scrivere e studiare comunicazione, come han fatto i suoi genitori.
Eppure, numeri alla mano, se la cava già benone. Il suo canale YouTube, creato quando aveva 15 anni, ha 570.000 iscritti con una media di 600.000 visualizzazioni per ciascun video, spopola su Instagram dove i suoi scatti le hanno fatto sfondare il milione di followers, mentre su Twitter ne ha 350 mila e 140 mila sulla pagina Facebook. “Su YouTube ero una semplice spettatrice, poi un giorno ho deciso di provare, volevo uscire dalla quotidianità, sperimentare, confrontarmi con chi mi osservava dall’altra parte del monitor”. Da qui in poi tutto è accaduto con apparente semplicità, non a caso ogni risposta sembra intrisa della medesima filosofia del suo libro: “So ciò che voglio, non vado allo sbaraglio ma bisogna anche saper prendere ciò che arriva, traendo esperienza da ogni cosa”.
Un po’ quello che accade ai suoi protagonisti cartacei, Meg e Tom, due ragazzi che imparano ad amarsi lentamente, non senza soffrire, “perché prima era necessario che lei – cocciuta e determinata come l’autrice – si accettasse”. La vita di Sofia è cambiata all’improvviso ma senza esagerare, nonostante il tour e l’affetto dei lettori: “vivo con i miei genitori, ho appena diciott’anni e adesso non mi interessa il lato economico. Quando dovrò guadagnarmi da vivere ci penserò sul serio”. Non senza un pizzico di amarezza, ammette di non aver votato alle elezioni milanesi: “A scuola non ci hanno mai spiegato nulla, ammetto di essere ignorante su questo fronte. Ho deciso di non votare – prosegue la Viscardi – perché non mi andava di farla seguendo il consiglio dei miei genitori o dei miei amici. È andata così”.
È interessante sottolineare il fatto che la Viscardi avrebbe potuto scegliere la via breve, buttando giù una biografia affiancata da un editor – come già accaduto ad altri youtuber, fra cui Favij o ilvostrocaroDexter – invece, ha scelto la via del romanzo, confermando il fatto che la casa editrice di Segrate – nonostante le anguste traversie delle vicende Mondazzoli – sia leader nello scouting di queste nuove voci provenienti dal variegato mondo del web.
Infine, pur se dissimili nella scrittura e nelle esperienze che li hanno condotti in pagina, è significativa la somiglianza che accomuna Sofia Viscardi e il 23enne Antonio Dikele Distefano (100 mila copie con il romanzo d’esordio, Fuori piove, dentro pure, passo a prenderti? e proveniente dal self-publishing). Entrambi giovanissimi e ovviamente iper-connessi su tutti i social, moderni discepoli del diktat di Steve Jobs: sono affamati di vita e di successo, ma non arroganti.
Forse anche per questo, grazie alla naturale consapevolezza di dover ancora crescere come scrittori, provocano le ire di qualche collega più maturo. E lontano anni luce dalle vette delle classifiche di vendita. Infine, in merito alle critiche di Giampiero Mughini su Dagospia riguardo il suo look, glissa: “Alcuni outfit lasciano basita anche me, ma il modo in cui ci si veste è sempre un’espressione della propria identità. Non sono mai stata volgare e quando esagero la prima a richiamarmi è mia nonna”.