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 2016  giugno 21 Martedì calendario

Piqué e Ramos, la strana coppia che funziona a meraviglia

La strana coppia funziona che è una meraviglia. Sergio Ramos e Gerard Piqué sono da 7 anni la colonna portante della difesa della Spagna campione di tutto. Insieme hanno vinto Europeo e Mondiale, mollando solo la Confederations Cup. Spesso hanno lasciato a Iniesta, Xavi, Torres o Villa il palcoscenico, ma dietro, quando c’era da chiudere un buco, non sono mai mancati. Se ci riusciranno anche stasera, contro la Croazia, la Spagna sarà prima nel girone e non incontrerà l’Italia negli ottavi.
Solo la «ragione di Stato», stasera, potrebbe dividerli. Sergio Ramos è l’unico diffidato della Spagna e toccherà a Del Bosque decidere se schierarlo o meno. Un ragionamento più italiano che spagnolo. Il c.t. non li ha mai divisi, se non per infortunio. Piqué spiega il motivo: «Apparentemente siamo molto offensivi ma tutto dipende dalla struttura e dalla grande organizzazione. Sergio è un gran difensore e con i portieri siamo diventati le colonne fondamentali per mantenere l’alto livello difensivo mostrato negli ultimi grandi tornei, Mondiale 2014 a parte. Per vincere un campionato come questo la chiave è prendere pochi gol, come abbiamo fatto nel 2010 e nel 2012».
Sergio e Gerard hanno giocato insieme 65 partite, 43 delle quali in grandi manifestazioni: ne hanno vinte 50 (35 ufficiali), pareggiate 5 (4 ufficiali, ma 2 poi vinte ai calci di rigore) e perse 10 (4); hanno subito 38 gol (24) e mantenuto la porta inviolata 35 volte (26). L’ultima rete subita dalla Spagna in una fase finale dell’Europeo data 10 giugno 2012 ed è stata segnata da Totò Di Natale, al 15’ della ripresa. Da allora sono passati 690 minuti. Ramos e Piqué li hanno giocati tutti.
Questione di affiatamento. Quello che manca un po’ alla tifoseria spagnola. Piqué divide, Ramos unisce (Catalogna esclusa). L’appoggio di Piqué all’indipendenza è sempre stato esplicito: ha persino partecipato, con il figlio sulle spalle, a una manifestazione pro-referendum sull’indipendenza. Una posizione che gli è costata parecchi fischi quando è sceso in campo con la maglia della Nazionale e Del Bosque si è sentito in dovere di difenderlo: «Non è un tema facile. C’è chi è stato ingiusto con Gerard e temo che certe situazioni non cambieranno, anche se lui ha sempre onorato la maglia della Nazionale e ci ha aiutato a vincere tutto». Un problema che non ha Sergio Ramos, andaluso di Camas, che ha promesso di farsi seppellire con una bandiera del Real Madrid e una del Siviglia (il più tardi possibile, naturalmente). Ramos è diventato, suo malgrado, il simbolo della Spagna unita contro le autonomie.
Stasera tocca alla Croazia sfidare il bunker della strana coppia. Il c.t. Cacic dovrà fare a meno di Modric, infortunato, e forse di Mandzukic. Ai croati serve una vittoria per vincere il girone e un pareggio per arrivare secondi. Facendo attenzione anche alla disciplina, che dentro e fuori dal campo non è una dote molto balcanica. In caso di arrivo a pari punti (e differenza reti e numero di gol segnati) da questa edizione conta la classifica Fair play. E la Croazia è messa peggio della Repubblica Ceca: 4 ammonizioni a 2. Il prossimo avversario dell’Italia può essere deciso anche da un cartellino giallo.