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 2016  giugno 21 Martedì calendario

La buona difesa deve saper anche rilanciare

Ci sono quattro squadre all’Europeo che non hanno preso gol, Spagna, Germania, Polonia e Italia. La nostra difesa è giudicata però la migliore, la più affidabile. Sono paragoni legittimi e strani se solo si pensa che noi difendiamo a 3 e gli altri hanno solo 2 difensori centrali. Però è vero nella sostanza: l’Italia non solo non ha preso gol, ma non ha nemmeno subìto un vero tiro in porta. Ci sono discordanze di pensiero sul perché. Molti lo addebitano alla nostra vecchia predisposizione a difendersi, alcuni lo chiamano ancora catenaccio. Altri riconoscono che c’è un’evoluzione, la difesa semplicemente difende e se lo fa bene è solo una buona difesa, non un modo d’intendere il calcio. Sono d’accordo con quest’ultima tesi. L’Italia ha un blocco di 4 grandi giocatori, da Buffon a Chiellini, che sono comunque al servizio della squadra. Bonucci viene addirittura indicato come il vero regista. Se c’è un catenaccio è collettivo, secondo esigenza, ma rientra nel modo di difendersi moderno, quando serve tutti dietro la palla. È interessante confrontare questa difesa con altre difese storiche del nostro calcio. Ne penso tre. Quella dell’Inter di Herrera (Burgnich-Guarneri-Picchi-Facchetti), della Nazionale dell’82 (Gentile-Collovati-Scirea-Cabrini), del grande Milan (un terzino destro poi Costacurta-Baresi-Maldini). Bisogna volere molto bene al presente per dire che la difesa attuale vale quelle storiche. La più funzionale secondo me è stata quella dell’Inter, la più completa quella di Bearzot e della Juve, la migliore per qualità quella del Milan. In tutta onestà, non riesco a vedere Barzagli, Bonucci e Chiellini titolari in nessuna di queste difese. Ma non è un problema, siamo sulla cima e conta solo il presente. La diversità della difesa attuale è che tiene da sola l’urto della partita, non ha una squadra che gestisca il gioco. Le altre avevano molti grandi giocatori a cui appoggiarsi. Avevano cioè una fase difensiva molto più larga. Oggi Bonucci e Chiellini devono spesso recuperare il pallone e portarlo avanti, rilanciare. Forse è questo il punto: la difesa di oggi è la più importante per il gioco della squadra. Ma non la miglior difesa.