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 2016  giugno 21 Martedì calendario

Lo strano caso della bimba di 9 anni, trovata morta e nuda nella piscina di un locale. È successo a Benevento

Pioveva e faceva piuttosto freddo. Possibile che Maria abbia scelto proprio una serata così per fare il bagno in una piscina incustodita e chiusa?
Era sola. Quant’è credibile che una bambina di nove anni oltrepassi una recinzione, cosa per lei non facile, per un tuffo in solitudine? E se anche per passare avesse individuato l’unico punto forzato del recinto: davvero era così importante fare quel bagno alle otto di sera e con il brutto tempo? L’hanno trovata nuda. È già strano che una bimba così piccola trasgredisca le regole per fare un tuffo dove non avrebbe dovuto. Che lo faccia anche senza niente addosso aggiunge altri punti di domanda a questa storia che è ancora tutta da scrivere.
È la storia di Maria, bambina arrivata due anni fa dalla Romania in provincia di Benevento per raggiungere i suoi genitori, e ritrovata morta, domenica sera, nella piscina di un casale di solito usato per i ricevimenti nuziali e quel giorno chiuso. È a San Salvatore Telesino, quel casale. Ed è lì che il padre e la madre di Maria vivono da molti anni. Lui è un giardiniere, lei fa da badante a qualche anziana del paese.
Quando Maria li raggiunse erano la coppia più felice del mondo. Finalmente, dopo mille sacrifici, potevano mantenere in Italia la loro bambina adorata, figlia unica. Ci sono voluti pochi giorni perché Maria fosse «una di casa per tutti noi del paese», dice di lei la signora Maria Ruggiero, una delle ultime persone che l’ha vista ancora viva domenica sera. «Era in chiesa assieme a me e altre mie amiche», racconta, «veniva spesso, faceva la chierichetta. I suoi sono bravissime persone, gente che lavora molto. Vivevano solo per quella creatura». Domenica era prevista la processione, a San Salvatore. «Maria voleva seguirla assieme a noi» dice ancora la signora Ruggiero, «ma il parroco l’ha annullata per il maltempo. Così l’ho vista andarsene un po’ delusa. Mancava poco alle otto».
Qualcuno l’avrebbe notata andare verso le giostre allestite in paese per la festa del patrono. Poco più in là c’è la piscina. I suoi vestiti e le sue scarpe sono stati trovati sui bordi. Mentre tutti la cercavano – perché suo padre non vedendola rientrare è andato dai carabinieri a dare l’allarme – si è accorta di lei, nella notte, una ragazza che si è avvicinata al casale a cercare campo per il cellulare. Ha visto un’ombra scura galleggiare in quel piccolo specchio d’acqua, aveva la sagoma di una bambina.
Nessun segno evidente di violenza sul corpo, ma secondo le prime indiscrezioni la bimba sarebbe morta per asfissia. «Non possiamo escludere alcuna pista, nemmeno l’omicidio» dice il procuratore di Benevento Giovani Conzo. «Soltanto l’autopsia ci potrà svelare le cause della morte». Intanto si raccolgono testimonianze e si cercano tracce sulla possibile presenza di altre persone nel casale durante gli ultimi minuti di vita di Maria (su un tavolo lì accanto sono stati trovati dei bicchieri di plastica). A San Salvatore nessuno osa dirlo apertamente ma se lo chiedono tutti: è l’opera di un pedofilo?