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 2016  giugno 21 Martedì calendario

Insieme hanno 16 lauree, 25 figli e un’età media di 39 anni. Ecco chi sono i 19 primi cittadini del M5s

Sono molto colti, in 19 (di cui 7 donne) collezionano 16 lauree (contando le due di Angelo Casto, nuovo sindaco di Nettuno). Sono quasi tutti sposati e assai prolifici, totalizzano complessivamente 25 figli (in quattro casi ne hanno tre ciascuno). Sono giovani: l’età media non arriva ai 39 anni, si va dall’ outsider di Genzano di Roma, Daniele Lorenzon, 28 anni, a Mariano Gennari di Cattolica che comunque si attesta intorno alla non certo rottamabile quota dei 54 anni.
È la flotta vittoriosa dei 19 sindaci del Movimento 5 Stelle, plastica conferma della profezia formulata pochi giorni dopo il primo turno dalla Fondazione di ricerca Istituto Carlo Cattaneo: «Per la natura composita del suo elettorato e per il suo messaggio trasversale e “pigliatutti”, il M5S si dimostra una “macchina da ballottaggio”, in grado di smentire i pronostici della vigilia soprattutto quando sfida un candidato del Partito democratico». E così è davvero stato.
La nuova classe amministrativa locale pentastellata appare intrinsecamente «antipolitica», com’è nella radice del Movimento, non solo nell’abbigliamento che nega la divisa ufficiale in blu che si usa nelle stanze del Potere (tra gli uomini poche giacche e solo una cravatta, quella di Alessandro Ferro di Chioggia, nessuna griffe per le donne, una più sobria dell’altra). Le biografie svelano quella «non politica ma filosofia di vita» (è una citazione dalla recente intervista del giovane Lorenzon) che accomuna la squadra dei neosindaci a Cinque Stelle: mille interessi variegati, tanta vita normale simile a quella di milioni di italiani, nessuna frequentazione dei Palazzi. Carlo Colizza di Marino, appassionato giocatore di pallavolo, ha seguito per 13 anni un progetto sportivo con i disabili. Ida Carmina di Porto Empedocle, docente di Diritto, è da sempre volontaria in associazioni che tutelano le donne. Angelo Casto di Nettuno è funzionario di Polizia ma per hobby è musicista e poeta, convinto pacifista, nel 2009 è stato coautore della canzone «Orel And Maria», la storia vera dell’amicizia di due ragazzi, il primo israeliano e la seconda palestinese.
Mariano Gennari di Cattolica ammette esplicitamente una laurea mancata al Dams di Bologna ma è diventato nel frattempo apprezzato enogastronomo e sommelier, consulente di numerose imprese. C’è chi vive un forte impegno legato alla fede, come Francesco Sartini di Vimercate, ex vicepresidente diocesano del settore giovanile dell’Azione Cattolica. La maternità è molto sentita. Dalla pagina Facebook di Sabrina Anselmo, Anguillara Sabazia: «Sono una madre e questo fa di me una sveglia mattutina, una cuoca, una donna delle pulizie, una cameriera, un’insegnante, un’infermiera, un’addetta alla sicurezza, una fotografa, un taxi, una consigliera, una organizzatrice di eventi…una psicologa e una cacciatrice di mostri sotto il letto, non ho vacanze, né malattia, né riposo settimanale, lavoro giorno e notte….».
Domenico Surdi di Alcamo, 32 anni compiuti da poco, ha già nel curriculum un’impresa culturale e due editoriali: ha fondato l’associazione culturale Koinè che ha dato vita al festival indipendente «Nuove Impressioni», una serie di seminari e incontri culturali, e alle testate giornalistiche di inchiesta «L’Alcamese» e «L’Isola». Solo qualcuno ha un passato politico. Paola Massidda di Carbonia racconta sul sito locale del Movimento 5 Stelle: «Dopo una vita votata “a sinistra” ho strappato la mia tessera del Pd e ho votato M5S». E ora è sindaco.
Incidentale curiosità estetica. Tutte le sette sindache pentastellate hanno i capelli neri, al massimo qualche castana (proprio la Massidda) ma nessuna bionda. Si somigliano persino, come nel caso di Virginia Raggi di Roma e Anna Alba di Favara: stesso taglio di capelli, stesso sorriso, stesso naso deciso. Del tutto casualmente, è nato un nuovo modello antropologico: la sindaca grillina mediterranea.