La Stampa, 18 giugno 2016
Roma vince la guerra delle vongole. Dal 2017 sarà possibile pescare anche quelle più piccole
Gli esperti dicono che si può fare, le istituzioni non hanno nulla in contrario. Da gennaio i pescatori dell’Adriatico, e degli altri mari sabbiosi, potranno catturare le vongole a partire da una taglia di 2,2 centimetri. È un progresso di 3 millimetri rispetto alla norma vigente dei 2,5 centimetri, introdotta nel 2006 dall’Ue per tutelare la specie e contestata dagli operatori del settore, attivi nel denunciare il restringimento dei loro molluschi e che i vincoli comunitari «li stavano rovinando».
La protesta è stata cavalcata a lungo dagli euroscettici, Matteo Salvini l’ha usata per gridare: «Fuori da questa Europa che strangola i lavoratori!». Non aveva controllato che i 25 millimetri erano stati decretati nel 1968 da Saragat, presidente italiano, e ripresi senza modifiche da Bruxelles. Così ha contribuito ad avvelenare una vicenda difficile che ora, alla fine, arriva a una composizione.
Stabilire dei criteri per proteggere gli ospiti del Grande Blu, e garantire così che ce ne siano a sufficienza per le nostre mense, è una politica centrale di casa Ue. Si tratta d’una strategia mirata ad evitare lo sfruttamento incontrollato dei mari e a rendere sostenibile il ciclo alimentare. Riguarda la maggioranza dei prodotti ittici, dal tonno ai merluzzi, passando per le vongole. Si manifesta con limiti dimensionali, nel caso la taglia del guscio, i «25 millimetri almeno» già introdotti in Italia 48 anni fa.
Troppi, col clima che fa e l’aria che tira. Fra le critiche anche speciose di chi attaccava l’Europa, il governo ha portato il confronto sul binario giusto. Lo staff del sottosegretario Castiglione ha lavorato con la documentazione tecnica. Ha spiegato la situazione di crisi ai colleghi del Consiglio e all’esecutivo Ue. Ha chiesto di ridurre la taglia. E, salvo colpi di scena, da gennaio e per tre anni, i vongolari potranno far loro anche le «veneri» da 2,2 centimetri. Tre millimetri di margine appena. Però si ritiene che garantiranno sostenibilità di specie e business.
L’eurodeputato grillino Marco Affronte ha annunciato che «entro il primo luglio arriverà il “via libera” ufficiale della Commissione Scientifica, Tecnica ed Economica per la Pesca alla riduzione della taglia minima di pescabilità delle vongole mediante l’approvazione del Piano di Rigetto presentato a febbraio dall’Italia». A quel punto, i rappresentati degli stati potranno chiedere alla Commissione di accettare i 22 millimetri, riscrivendo Saragat e ammutolendo la rivolta scettica.
«La decisione è più che probabile», assicura una fonte diplomatica. Chiuderebbe un pasticcio molto italiano con una soluzione a cui si è lavorato bene a Roma e che a Bruxelles stanno accogliendo con buonsenso, perché le prove scientifiche assicurano che è giusto farlo.
Possibili ora discussioni se la taglia sia davvero una questione importante e qualcuno, per amor di polemica, riuscirà anche a usar la bocca per dire che le vongole piccole sono meno saporite delle grandi. Gli altri potranno continuare a farsi «due spaghi» tranquillamente e, magari, a prezzo inferiore.