la Repubblica, 18 giugno 2016
L’Italia batte anche la Svezia e vola agli ottavi. Cronaca di una vittoria non proprio bellissima
DENTRO lo stade de Toulouse, che è la metà di quello di Lione dove aveva demolito il Belgio, ieri l’Italia si è dimezzata nel gioco, non nel risultato: ha battuto anche la Svezia grazie al gol nel finale di Eder, è entrata con un turno d’anticipo tra le prime 16 dell’Europeo e ha prenotato il primo posto del girone E. In quattro giorni Conte non ha dunque perso l’aureola: rimane con l’inglese Hodgson l’unico ct imbattuto, tra le qualificazioni e la prime due sfide di Euro 2016. Magari la sua Nazionale avrà perso un po’ di allure, però lui no: ha corretto nella ripresa una squadra torpida, ha azzeccato il cambio tra Pellè e Zaza, autore della sponda decisiva, e ha resistito con successo alle censure per l’impiego dell’oriundo brasiliano, che lo ha ripagato col gol, preceduto da una traversa di Parolo, a conferma del graduale cedimento della diga scandinava.Tutti aspettavano gli azzurri al varco della seconda partita. Il passaggio è stato avventuroso: colpa di un primo tempo sciatto e tecnicamente inadeguato. Il previsto difensivismo di Hamren – muraglia, palla a Ibrahimovic e qualcosa lui s’inventerà – ha funzionato meglio della lenta applicazione degli schemi offensivi di Conte, il cui terminale, il centravanti Pellè addetto alle sponde, veniva sempre messo fuori uso dagli anticipi dei macchinosi Granqvist e di Erik Johansson, munito di coda di cavallo, parodia dello chignon del sommo Ibra. Come il borioso Belgio di Wilmots aveva esaltato i pregi dell’Italia, spingendola al prediletto gioco in verticale, così l’umile Svezia di Hamren ha smascherato i limiti degli azzurri, obbligandoli all’indigesta azione orizzontale. L’impaccio nella costruzione di una manovra rapida è nato sia dallo schieramento ostruzionistico degli 11 avversari, provenienti da 9 diversi campionati, sia dall’assenza di qualunque guizzo di fantasia. L’inserimento di Florenzi a sinistra per Darmian, unica variante rispetto a Lione a scapito di El Shaarawy, avrebbe dovuto raddoppiare gli sfondamenti dalle fasce. Invece soltanto Candreva, a destra, ha saltuariamente assolto il compito. Quanto ai lanci di Bonucci, alternativa alle incursioni di Parolo e Giaccherini impantanati a centrocampo, stavolta hanno fatto arrabbiare Conte per il dosaggio e la mira sbagliati.Con De Rossi bloccato e Eder sovrastato da marcatori fisici, è fallito il tentativo di stanare la Svezia, attirandola in avanti. Né è servito moltiplicare le presenze nella metà campo di Isaksson: a un certo punto il modulo della Nazionale era il 3-0-7, ma gli svedesi non mostravano alcuna intenzione di scoprirsi. Appoggi e passaggi fuori misura completavano il disagio.La partita si è trasformata in una serie di duelli di forza: Chiellini e Ibra hanno ingaggiato il più duro. Occasionalmente il fuoriclasse arretrava, giusto per scrollarsi di dosso i marcatori con aria regale. Conte ha cominciato a fare scaldare Zaza ben prima dell’intervallo. Un destro di Pellè alto, a inizio ripresa, non ha modificato i programmi, anche se l’atteggiamento più aggressivo ha fruttato qualche pericoloso cross di Candreva. Così Zaza ha ottenuto e sfruttato i 30’ abbondantiSquadra più pericolosa con Zaza al posto di Pellè. Traversa di Parolo prima della retedi vetrina.All’ammonizione di De Rossi è seguito l’ingresso di Thiago Motta. Hamren ha a sua volta pescato in panchina Durmaz e Levicki: pochi se ne sono accorti. La traversa di Parolo, di testa su cross di Giaccherini, è stata la prima distrazione scandinava. La seconda, dopo la sostituzione di Florenzi con Sturaro e l’allargamento di Giaccherini, si è rivelata fatale. Sulla sponda di Zaza Eder si è infilato in mezzo a Lewicki, Granqvist e Kallstrom e ha trafitto dal limite Isaksson, che ha poi evitato il 2-0 di Candreva. I quindicimila tifosi in giallo, dopo avere reclamato un rigore per un inesistente fallo su Granqvist, hanno smesso di cantare i loro cori, sulle note dell’aria verdiana “La donna è mobile”. Immobile si è alzato dalla panchina per festeggiare, con le altre riserve. Giocheranno mercoledì a Lilla con l’Irlanda, ha annunciato Conte.