20 giugno 2016
Virginia Raggi è sindaco di Roma, Chiara Appendino di Torino • L’esercito turco spara sui profughi: uccisi al confine donne e bambini • Nel 2015 ci sono stati 24 profughi al minuto • In Russia 13 bambini affogano durante una gita sul lago
Sindaci 1 A Roma Virginia Raggi (M5S) ha stravinto con trenta punti di distacco e 350 mila voti di scarto (erano 130 mila al primo turno) sul candidato del Pd Roberto Giachetti, che ora torna al suo scranno di vicepresidente della Camera. Ancora più clamoroso, il risultato di Torino dove i consensi per Chiara Appendino (M5S) sono «decollati» rispetto al primo turno (10 punti di svantaggio) fino a raggiungere e a superare con un discreto margine il sindaco uscente Piero Fassino (Pd). Il Pd tiene a Milano, dove Giuseppe Sala vince su Stefano Parisi. A Napoli, stravince il sindaco uscente Luigi de Magistris su Gianni Lettieri (centrodestra) mentre a Bologna il sindaco uscente Virginio Merola batte la leghista Lucia Borgonzoni. (Martirano, Cds).
Sindaci 2 Il centrodestra vince a Trieste, Grosseto, Savona, Pordenone, Isernia, Brindisi, Novara, Benevento ma perde Latina dove vince una lista civica. Il Pd tiene a Ravenna e a Caserta. Conquista Varese e pur perdendo Napoli (dove non arriva al ballottaggio) ottiene un buon risultato in Campania conquistando Marcianise, Poggiomarino, Sessa Aurunca, Frattamaggiore, Castellammare di Stabia, Casoria. Nel cuore della Toscana renziana il Pd perde a Sesto Fiorentino, dove vince Sinistra Italiana, e a San Sepolcro. I Cinquestelle vincono in 19 ballottaggi su 20 in cui si sono presentati: oltre a Roma e a Torino, arrivano primi a Carbonia, Genzano e Nettuno (Roma) e a Chioggia (ibidem).
Sindaci 3 Nei 126 Comuni dove si è votato per il ballottaggio sono andati alle urne più o meno 4 milioni di elettori (su 8 milioni di aventi diritto). A Napoli, sono state registrate le punte più alte di disaffezione al voto (35,98%)(ibidem).
Sindaci 4 Renzi ammette la «batosta» («Abbiamo perso, c’è poco da dire»), ma non crede che quello di Roma sia stato un voto contro di lui. O contro la riforma: «Abbiamo perso le elezioni nelle periferie non perché si sono espressi sul bicameralismo o sul sistema elettorale. Abbiamo perso perché quelle periferie erano piene di immondizia e problemi e perché la Capitale è stata governata male. Ho visto le immagini dei telegiornali sul voto a Roma. Si vedevano cassonetti che straripavano di rifiuti davanti ai seggi...» (Meli, Cds). [Sull’argomento leggi anche il Fatto del Giorno]
Profughi 1 L’Osservatorio Siriano per i diritti umani, un’organizzazione umanitaria che ha sede in Gran Bretagna, ieri ha accusato Ankara di una strage avvenuta mentre un gruppo di profughi stava tentando di attraversare il confine tra Khirbet al Jouz (nel Nordest della Siria) e la provincia turca di Hatay: «Una famiglia di siriani è stata uccisa mentre tentava di attraversare il confine turco, almeno otto persone sono morte. Le guardie turche continuano a massacrare i rifugiati che fuggono dalla brutalità del regime di Assad e dalle bombe». Tra le vittime ci sarebbero anche quattro bambini e tre donne. I militari turchi, però, negano categoricamente: «La notizia secondo la quale i soldati turchi avrebbero ucciso nove persone nella provincia di Hatay non è vera. La scorsa notte c’è stato un tentativo di passare la frontiera illegalmente ma non sono stati sparati colpi d’arma da fuoco direttamente sulle persone — si legge in un comunicato —. Dopo alcuni spari d’avvertimento il gruppo è scappato nella foresta». Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani dall’inizio dell’anno sono 60 i rifugiati uccisi nel tentativo di entrare in Turchia. Un’accusa che viene respinta con sdegno da Ankara che, al contrario, sostiene di essersi fatta carico più di ogni altro Paese del dramma siriano ospitando quasi 3 milioni di profughi. Nei mesi scorsi la Turchia ha deciso di chiudere il lungo confine con la Siria per evitare ulteriori ingressi ma ha sempre negato di aver sparato a chi tentava di entrare clandestinamente (Sargentini, Cds).
Profughi 2 Ogni minuto dell’anno passato ventiquattro persone sono state costrette ad abbandonare la propria abitazione per fuggire da guerre, persecuzioni, torture, pulizie etniche o stupri di massa, consegnando al 2015 il record dell’anno col più alto numero di persone forzate a cercare rifugio all’estero o in un’altra regione del proprio Paese. oltre sessantacinque milioni, quasi sei milioni in più rispetto al 2014. Il più alto numero dall’indomani della seconda Guerra mondiale. Così tanti che, se vivessero nella stessa nazione, sarebbe il 21° Stato più popoloso al mondo. Più dell’Italia, con oltre la metà degli abitanti sotto i 18 anni. Il 54 per cento dei rifugiati proveniva da soli tre Paesi: la Siria, al sesto anno di conflitto, e Afghanistan e Somalia, dove invece si combatte incessantemente rispettivamente da quaranta e trent’anni. Lo racconta “Global Trends 2015”, il rapporto diffuso oggi dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) nella Giornata mondiale del rifugiato (Castelletti, Rep).
Lago Sabato pomeriggio 52 persone tra cui 47 bambini dai 12 ai 15 anni, ragazzi disagiati affidati ai servizi sociali o orfani, e 5 accompagnatori, sono partite da Mosca per accamparsi vicino al lago Syam in Carelia, nord-ovest della Russia, a 100 km dal confine con la Finlandia. Durante una gita sul lago il gruppo è incappato in una tempesta, una delle tre barche (c’era anche una zattera) si è capovolta lanciando i bambini nell’acqua ghiacciata, profonda da 6 a 24 metri: il bilancio è di 14 morti annegati, 13 piccoli e un adulto. I sopravvissuti si sono rifugiati sulle 80 isolette nel grandissimo bacino, popolare meta di turismo, trascorrendovi la notte in attesa dei soccorsi. Soccorsi che sono arrivati solo domenica a metà giornata, infinite ore dopo la tragedia: ad avvertirli è stata Yulia, una bambina di 12 anni, lei stessa vittima del naufragio, che si è salvata nuotando fino alla riva, poi è svenuta, la mattina dopo si è ripresa ed è corsa a dare l’allarme al paese più vicino. Le autorità hanno aperto un’indagine penale e tre educatori sono stati già arrestati per «violazione delle norme di sicurezza». Il tour operator che gestiva il campeggio, Carelia Open, pare non fosse registrato alla Protezione Civile, e avrebbe ignorato l’allerta mal tempo diramato in mattinata (Sgueglia, Sta)
(a cura di Roberta Mercuri)