La Gazzetta dello Sport, 20 giugno 2016
Raggi, Sala, De Magistris, Appendino, Merola...• Sono i sindaci eletti ieri al ballottaggio? Sì, se gli exit poll diffusi tra le 23 e mezzanotte non ci ingannano

Raggi, Sala, De Magistris, Appendino, Merola...
• Sono i sindaci eletti ieri al ballottaggio?
Sì, se gli exit poll diffusi tra le 23 e mezzanotte non ci ingannano. C’è incertezza a Milano e a Torino, dove comunque, anche se non dovesse vincere, il risultato di Chiara Appendino deve essere considerato eccezionale: il Pd, nelle sue varie forme, governa la città dal 1993 e ne conosce tutti i cunicoli. Pure, una ragazza di 32 anni, comunque vada a finire, li ha messi sotto. È la conferma clamorosa di quanto gli italiani siano stanchi dello spettacolo politico a cui hanno assistito finora, spettacolo che evidentemente, nel giudizio dei più, è continuato anche nell’era Renzi, nonostante la sua fama di rottamatore.
• Renzi non può consolarsi col risultato di Milano?
Il risultato di Milano è ancora incerto: Sala sta in questo momento in una forbice compresa tra il 49 e il 53, Parisi in una forbice tra il 47 e il 51. Anche se vincesse, sarebbe un risultato assai striminzito, in una città che, appena due mesi fa, sembrava in tasca al Pd. Se poi, nel corso della notte, l’esito degli exit-poll dovesse essere rovesciato, e la vittoria di Appendino a Torino confermata, allora saremmo autorizzati a parlare di vera e propria débâcle, non bastando di sicuro il risultato di Bologna per consolarsi. A Roma infine la Raggi ha praticamente doppiato Giachetti, qualcosa come 65 a 35. Sconfitta piena, insomma. È probabile che la minoranza del Pd coglierà la palla al balzo per chiedere le dimissioni di Renzi almeno dalla carica di segretario del partito. D’altra parte non è affatto detto che il risultato negativo delle amministrative preannunci la bocciatura referendaria della riforma costituzionale. Sono due test diversi, e l’idea di tagliare i senatori non può essere così aliena dal sentimento che tra gli italiani va per la maggiore. Inoltre ai grillini l’Italicum piace: siccome non vogliono sporcarsi le mani con le alleanze, il metodo di andare a un ballottaggio tra le due sigle con più voti per loro è l’ideale. Potrebbero, senza dirlo, persino dare una mano: se al referendum la riforma costituzionale venisse bocciata, si formerebbe un governo di unità nazionale che avrebbe come primo compito quello di cambiare la legge elettorale e di adattarla a un sistema che non è stato cambiato.
• Sono argomenti che avremo modo di affrontare nelle prossime settimane. Notizie dalla giornata elettorale?
Affluenza molto bassa, credo addirittura che si tratti di un record negativo: alle sette di ieri sera avevano votato il 36,56% degli italiani contro una percentuale del 43,62 di quindici giorni fa. Napoli a quell’ora stava al 25,27, 10 punti in meno della prima tornata. È inutile fare l’elenco dell’astensionismo, il calo è generalizzato ovunque. Gli elettori coinvolti nel giro dei ballottaggi erano 8 milioni e 700 mila. Credo che il dato finale dei votanti si aggirerà intorno ai 3 milioni e mezzo.
• È un altro segno della stanchezza o della sfiducia di cui è circondata la politica. Si sa qualcosa di D’Alema?
Secondo Repubblica, D’Alema aveva fatto segretamente campagna elettorale per la Raggi nella speranza di danneggiare Renzi e costringerlo magari a dimettersi. Uscendo dal seggio, ha nuovamento smentito le illazioni degli ultimi giorni dichiarando: «Ho votato secondo le indicazioni del mio partito, come ho sempre fatto per tutta la vita». La Raggi, al seggio di zona Ottavio, è stata bombardata di flash al punto che mi sono ricordato di una battuta di Draghi, che a un certo punto ai fotografi disse: «Ma che ve ne fate di tutti questi scatti?».
• Proviamo a riassumere i problemi che la Raggi dovrà affrontare a Roma?
La Raggi, a Roma, avrà il problema del debito (12,6 miliardi) e delle Olimpiadi. E di Andrea Lo Cicero, ex campione di rugby annunciato in campagna elettorale come assessore allo Sport, che le Olimpiadi invece le vuole e di cui il Pd ha tirato fuori una vecchia dichiarazione politicamente scorretta sugli omosessuali («Io uso solo il paradenti, non ho altre protezioni, le trovo stupide. Non sarebbe rugby. Devi essere te stesso, senza alcun aiuto. Ci sono molti giocatori, specie quelli più giovani di me, che usano le protezioni per le spalle. Roba da frocetti»).
• E gli altri quattro sindaci nelle altre quattro città?
Sala, se vincerà lui, ha promesso un piano per le periferie e la ristrutturazione delle case popolari. La Appendino ha promesso un fondo di 5 milioni per aiutare i giovani a inserirsi nelle aziende. e più vigili urbani in strada. De Magistris ha vinto con lo slogan «amm’ ’a scassa’» e vedremo che cosa scasserà. Intanto, stando a quanto ha gridato in campagna elettorale, butterà giù le Vele di Scampia e metterà in strada più autobus. L’autonomia finanziaria, alla maniera di Bossi, credo che invece sia un sogno. Merola a Bologna ha il problema delle periferie, che non sostengono più il Partito democratico come sostenevano un tempo Pci, Pds e Ds.