Il Messaggero, 17 giugno 2016
Moda tra le nuvole. Ecco come vestono le hostess
Eleganti, glamour, e con uno stile inconfondibile, che negli anni ha portato le hostess a diventare tra le donne in divisa più amate e sognate, non solo dagli uomini di tutti il mondo, ma anche da ragazze che, alla domanda su cosa volessero fare da grandi, rispondevano in coro: le assistenti di volo. Un po’ di storia. La prima hostess negli anni ’30, si chiamava Ellen Church, ed era una giovane infermiera americana con la passione per il cielo. Il suo sogno era diventare pilota, qualcosa di impensabile per i tempi, così dopo un colloquio con la Boing Air Transport propose di offrire ai passeggeri assistenza da parte di un’infermiera professionista, con il nome di hostess. L’identikit era il seguente: massimo 25 anni, minuta, per potersi muovere agilmente, di bell’aspetto e rigorosamente nubile. Caratteristica quest’ultima che ha alimentato un mito, quello della donna indipendente, carismatica.
STATUS SYMBOLOggi non è più uno status symbol come in passato, ma in ogni caso in molte aspirano a indossare le bellissime uniformi della cabin crew. Già, perché tra le nuvole, lungo i corridoi stretti degli aerei, si muovono sinuose queste figure mitiche che, avvolte in divise alla moda, tranquillizzano i passeggeri sprizzando glamour e professionalità, un po’ come Gwyneth Paltrow nel film Un’hostess tra le nuvole. Ogni compagnia aerea ha colori e abiti diversi che rappresentano lo spirito del paese di provenienza, ma anche della filosofia aziendale, per non parlare dei periodi storici. Basti pensare che negli anni ’70 su molte linee, soprattutto americane e britanniche, ci si trovava davanti assistenti di volo vestite come Barbarella, con cuissardes ed abiti a trapezio. Ma non solo. È ormai una vera e propria moda affidare il compito di disegnarle a blasonati stilisti.
Un po’ come Alitalia, che da anni collabora con designer di fama internazionale per creare gli outfit del personale da terra e in volo. In principio ci sono state le Sorelle Fontana, che per 14 anni hanno consacrato longuette e blazer, per poi passare a Delia Biagiotti, madre di Laura, che ha introdotto il tailleur carta da zucchero. Dopodiché c’è stata la rivoluzione di Mila Schön con giacca verde smeraldo e gonna a tubo rosso Manciuria, a cui è seguito il ritorno a rigore con le divise firmate Giorgio Armani.
LE POLEMICHEFino ad oggi, quando è stato lanciato, proprio in questi giorni, il restyling delle uniformi a cura dal couturier Ettore Bilotta ispirate al tricolore italiano, scatenando le polemiche sia dei sindacati che le giudicano di un tessuto infiammabile, sia dei fashionisti, che non hanno gradito l’ardito abbinamento del rosso e del verde, in stile elfo natalizio, con tanto di calze color abete o red. E a nulla son valse le giustificazioni patriottiche di Luca Cordero di Montezemolo, presidente Alitalia, che ha ammesso di aver fortemente voluto queste nuances riprodotte sulla divisa. Bilotta nel 2014 aveva già creato le divise per Ethiad, rendendole particolarmente chic, con tailleur dall’allure moderno ed estremamente occidentale, e l’abbinamento del viola degli accessori basco e foulard indossati sul completo black, al contrario di quelle di Emirates, da odalische contemporanee, dove le donne portano l’hijab, il tipico velo della cultura musulmana.
Le hostess più eleganti tra le nuvole, secondo sondaggi internazionali, sono le assistenti di volo di Aeroflot, compagnia aerea russa, il cui simbolo, cucito sulle maniche, è la falce e il martello con le ali. Le uniformi sono disegnate da due stiliste emergenti di San Pietroburgo, Julia Bubakova e Evgeny Khokhlov. Il rosso è il colore dominante, abbinato al bianco della camicia e all’oro dei fregi che incorniciano il cappello, il collo e i polsi del tailleur.
Tra gli stilisti più richiesti in volo c’è il francese Christian Lacroix, che ha disegnato gli outfit per due compagnie aeree, l’Air France e la China Eastern, dando ai look la sua impronta pur diversificando lo stile. Gli abiti per l’Air France stringono la vita delle hostess con una cinta-fiocco rossa vezzosa, che si fonde armoniosamente con il rigore dei soprabiti neri. rPer la China Eastern l’abito ha tagli e spacchi geometrici. La cinta rossa in vita dà forma alla silhouette. Anche Vivienne Westwood ha ceduto al richiamo dell’aereo. Le sue divise per Virgin Atlantic sono l’esatta interpretazione del suo stile. Rosso e bianco per il tailleur, dalle linee definite, con collo e reverse quasi appuntito, per uno stile più grunge.
LA TRADIZIONECultura e tradizione sono invece gli ingredienti delle uniformi della Singapore Airlines firmate Balmain. I tagli degli abiti, che ricordano il sarong kebaya, l’abito tradizionale della Malesia, sono perfetti. Non ci sono gradi sulla divisa. L’anzianità e l’esperienza la si vede dal colore della fantasia.