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 2016  giugno 16 Giovedì calendario

Berlusconi sta così bene che può anche tornare in politica

Resterà in ospedale almeno fino ai primi giorni di luglio. Ricoverato in quella stanza di lusso al sesto piano dove ha trascorso i giorni prima dell’intervento, e dove oggi sarà riportato – salvo imprevisti – intorno alle 10. E, dopo le dimissioni, «potrà fare ciò che vorrà in futuro, anche una campagna elettorale», dice il cardiochirurgo che l’ha operato, Ottavio Alfieri. Dopo l’intervento a cuore aperto subìto due giorni fa, ieri Silvio Berlusconi si è svegliato nel reparto di Terapia intensiva cardio- toracica del San Raffaele di Milano: «Il decorso è il migliore che potessimo aspettarci, le condizioni sono buone – spiega il suo medico personale, e primario del reparto, Alberto Zangrillo – Ancora una volta, ci ha sorpreso: dopo il risveglio, si è manifestato immediatamente il Silvio Berlusconi di sempre, pronto dopo 30 secondi a fare una battuta». Subito dopo essere stato liberato dal tubo in gola che lo ha aiutato a respirare nelle ore successive l’operazione, il leader di Forza Italia si è infatti rivolto a Cristina, infermiera 40enne di origine spagnola: «Se vuoi tornare a casa dalla tua famiglia – le ha detto l’ex premier, per ringraziarla – fammelo sapere: potrei farti lavorare a Telecinco».
Berlusconi ieri ha iniziato a svegliarsi alle sei del mattino. Ad assisterlo, oltre a Cristina, anche gli altri due infermieri del reparto, Giuseppe e Valerio, e la caposala Carla. «Ha voluto ringraziarli tutti per l’assistenza ricevuta», spiega Zangrillo. Per sottolineare come Berlusconi sia «subito tornato lucido, l’uomo di sempre, attento a ogni dettaglio». L’operazione martedì era andata avanti per quattro ore, una delle quali ha visto il cuore del leader di Forza Italia fermo, e il sangue pompato da un macchinario esterno. «Ma tutto si è svolto come previsto», sottolinea Alfieri. Il chirurgo (stupito della fama improvvisa degli ultimi giorni) resta cauto, «visto che le complicazioni sono possibili anche in fase tardiva». Ma nega l’eventualità che le fatiche della campagna elettorale possano aver causato i problemi di salute dell’ex Cavaliere: «L’insufficienza aortica da stress elettorale sarebbe una nuova patologia», ironizza. Anche per questo Zangrillo, che nei giorni prima dell’intervento aveva sconsigliato il rientro in politica di Berlusconi, corregge in parte il tiro: «Se dovesse avere questo tipo di determinazione non avrei argomenti per fermarlo».
Da Palazzo Chigi il premier Matteo Renzi ha inviato «un grande in bocca al lupo e abbraccio» a Berlusconi. Che ieri ha ricevuto, nel blindatissimo reparto di Terapia intensiva presidiato dagli uomini della scorta, le visite (brevi) del fratello Paolo, della compagna Francesca Pascale e dei figli, arrivati tutti e cinque intorno alle 13.30. Adesso per lui inizierà la terapia di riabilitazione, motoria e respiratoria, che andrà avanti per un mese. Con un ricovero, ci tiene però a dire Zangrillo, che sarà «come quello di tutti gli altri, come se si trattasse di Mario Rossi». Seppur in una suite privata con nove stanze e tre bagni.