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 2016  giugno 15 Mercoledì calendario

Il Valle di Roma riaprirà. Un’altra bella notizia

Signore e signori, che lo spettacolo abbia inizio. Magari tra un anno (secondo le stime tecniche), ma il sipario sta per alzarsi. Il Teatro Valle ha il suo piano di valorizzazione. È stato acquisito a costo zero dal Comune di Roma, vanta per il 2016 un suo tesoretto da 3 milioni di euro garantiti, per metà, dalla variazione di bilancio comunale approvata proprio ieri mattina, ed è pronto ad entrare a tutti gli effetti nel circuito del Teatro di Roma al fianco dell’Argentina e dell’India grazie alla delibera ratificata qualche giorno fa dal commissario Francesco Paolo Tronca. Un’accelerata nelle ultime ore, uno sprint tutto politico – deus ex machina il ministro della Cultura Dario Franceschini – per risolvere il casus belli del Teatro Valle, ripiombato sabato scorso nell’incubo dell’occupazione, quando una cinquantina di attivisti hanno forzato la sala settecentesca per mettere in scena una conferenza contro «l’abbandono di due anni dell’edificio». Un blitz di tre ore nello storico teatro del Valadier che tanto ha fatto parlare di sè per la lunga occupazione trascinatasi dal giugno del 2011 all’agosto del 2014. Ieri, però, è stato firmato l’atto formale, con la cessione del Valle al Campidoglio da parte del Mibact attraverso l’Agenzia del Demanio, e l’accordo di valorizzazione che ne riscrive il futuro.
IL COMMENTO
«Una bella notizia», ha commentato l’attore Alessandro Gassman che proprio sabato scorso aveva lanciato via tweet un appello ai candidati sindaco sulle sorti del Valle: «Preferisco vedere cosa verrà fatto dal nuovo sindaco e, eventualmente, commentare dopo. Comunque è una bella notizia. Dall’abbandono ad un tentativo di rinascita di uno dei bei teatri di Roma e d’Italia». Risolutivo, l’impegno di Tronca che ha fatto di tutto perché si riuscisse a chiudere questa vicenda «troppo a lungo lasciata senza soluzione». E la sua delibera parla chiaro: «La progettazione artistica legata alla storica sala del Teatro Valle troverà un efficace riscontro gestionale nel suo affidamento al Teatro Pubblico della Capitale – si legge nel documento – Con l’acquisizione di questa storica terza sale, il Teatro di Roma (Teatro Nazionale) si allinea agli altri teatri nazionali che programmano tre e più sale». Una svolta importante per l’ente presieduto da Marino Sinibaldi (che spicca nella rosa degli assessori proposti da Roberto Giachetti per la poltrona alla Cultura nella sua eventuale giunta) e diretto da Antonio Calbi. Non solo. Come sottolinea il testo: «Il Teatro Valle accoglierà il teatro d’attore e in particolare il repertorio novecentesco (qui si ebbe la prima di Sei personaggi in cerca d’autore di Pirandello) e le novità della drammaturgia contemporanea e del presente». Per il ministro della Cultura Dario Franceschini è un passaggio chiave. I fondi del Collegio Romano erano stati messi sul tavolo già a gennaio scorso: un milione e 500mila euro stanziati nell’ambito del nuovo piano di finanziamenti del Ministero per i Beni culturali grazie alla legge di stabilità. Il piano c’è. I fondi pure.
IL RESTYLING
Ora tutto è nelle mani degli uffici della Sovrintendenza capitolina che dovranno segnare i tempi della riapertura. Come rende noto il Ministero per i Beni culturali: «i 3 milioni di euro di investimento saranno gestiti dalla Sovrintendenza Capitolina, che è già operativa per la definizione dei bandi di gara per l’affidamento dei lavori». Da Palazzo Lovatelli, però, preferiscono non commentare. Quello che è sicuro è che il piano di restyling è complesso. Almeno sei gli interventi di adeguamento tra «gli impianti di sicurezza, di quello elettrico, del sistema antincendio e vie d’esodo, dei percorsi di accessibilità». E otto i restauri artistici, dalla facciata principale di Valadier, agli arredi, poltrone, moquette, rialzo dei parapetti dei palchi, illuminazione e palcoscenico. Ora non resta che attendere la prima. «Almeno nel 2017».