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 2016  giugno 15 Mercoledì calendario

Sonno, il netturbino del cervello che riorganizza, seleziona e cancella quello che considera non importante. Idioti compresi

Dice Charlie Brown: «Caro cervello, di notte si dorme, non si pensa né ai problemi esistenziali né agli idioti». Una filosofia basica quella dei Peanuts ma rigorosa, corretta e scientificamente attendibile. Come il pensiero che Charlie Brown rivolge al suo cervello. Lo spazzino delle tossine del sistema nervoso. Quando si dorme.
Ecco perché si deve riposare e permettere alla testa di svolgere il suo lavoro. Come un’impresa delle pulizie che entra in servizio nel momento in cui noi ci addormentiamo. La veglia continua, oltre a regalare confusione e stanchezza, non permette di fare ordine lì dove nascono i pensieri, si accumula la memoria e si modula l’umore.
Un terzo della vita la passiamo dormendo e la maggior parte di queste ore è dedicata ai sogni. Per analizzare e spiegare come la nostra testa riesce, anche durante il riposo più profondo, ad aggiungere dettagli alla nostra identità, la Fondazione Atena onlus (www.atenaonlus.org) ha organizzato per domani alle 17,30 al Maxxi di Roma il convegno Sonno e sogni: il cervello dopo mezzanotte con il sostegno di Sorgente group e il patrocinio dei ministeri Salute e Beni culturali. 
GLI STEP«Nel momento in cui noi dormiamo viene messo in ordine quello che abbiamo immagazzinato durante la giornata – spiega il neurochirurgo Giulio Maira presidente della Fondazione – Il meccanismo del sogno serve a rafforzare i ricordi. Durante il sonno passiamo varie fasi. Il cervello riorganizza, seleziona e cancella quello che considera non importante. Poi, per l’attività che svolge, torna ad essere sovrapponibile a quello del giorno. È la fase Rem. Durante la quale il sogno è preponderante insieme ad associazioni di emozioni e confusioni di ricordi. Senza tempo e senza logica». Con il professor Maira, neurochirurgo all’Istituto Humanitas a Milano, alla tavola rotonda, anche Pietro Bria, psichiatra della Cattolica, Luigi Ferini Strambi direttore del Centro per i disturbi del sonno al San Raffaele di Milano e il critico d’arte Claudio Strinati.
La mancanza di riposo, dunque, non permette al cervello di lavorare come deve. Causando un danno anche importante al metabolismo cerebrale. Un danno che, per il Pil del nostro paese, si quantifica in 5 miliardi l’anno di euro persi. È il debito di sonno. L’impatto è stato stimato dall’Istituto superiore di sanità calcolando i costi diretti o indiretti del non dormire (in questo caso dovuto alla Sindrome delle apnee ostruttive notturne). Nella cifra troviamo le giornate di lavoro perse, gli incidenti da colpo di sonno, la perdita di produttività.
Come coda al convegno la Fondazione Atena onlus organizzerà, insieme alla Fondazione Maxxi, per la notte tra il 16 e il 17, un’iniziativa già sperimentata a New York: un gruppo di persone trascorrerà una notte al museo, dormendo davanti ad un’opera d’arte, per poi parlare la mattina seguente con degli esperti delle sensazioni e delle emozioni provate e di quali benefici abbia apportato alla mente.