la Repubblica, 15 giugno 2016
Errani e Vinci tornano a giocare insieme in nome delle Olimpiadi: «Una medaglia a Rio sarebbe la ciliegiona sulla torta... non sarà facile e lo sappiamo, ma abbiamo tutte e due voglia di provarci fino in fondo»
In nome delle Olimpiadi può davvero accadere qualunque cosa. Anche che Sara Errani e Roberta Vinci tornino a giocare insieme in doppio. «Sì, confermo... dopo tutto quello che abbiamo vinto in questi anni, una medaglia a Rio sarebbe la ciliegiona sulla torta... non sarà facile e lo sappiamo, ma abbiamo tutte e due voglia di provarci fino in fondo». Così risponde la tarantina e rivela perchè entrambe abbiano messo una pietra sopra le loro ruggini: l’olimpico podio. Oggi la Federtennis ufficializzerà i nomi dei convocati in Brasile, ma il lavorìo diplomatico si è praticamente concluso nella masseria di Ostuni, dove s’è tenuto il ricevimento del matrimonio di Flavia Pennetta e Fabio Fognini, tra un brindisi e l’altro.
Ci hanno lavorato in tanti, da Giovanni Malagò ad Angelo Binaghi fino a Corrado Barazzutti. «Ma, se oggi abbiamo questo motivo di soddisfazione, il merito è delle due ragazze» ribadisce il ct azzurro, che già ha perso Bolelli (infortunio al ginocchio e classifica lo hanno allontanato dalle Olimpiadi), per cui Fognini giocherà insieme a Seppi. Il tennis italiano, dunque, si presenterà in Brasile con una chance di medaglia, perchè Errani/ Vinci sono competitive. «E speriamo che ritrovino subito l’antica alchimia che ha fatto vincere loro tutti gli Slam». Cominceranno a farlo da Cincinnati, e non prima. Un dettaglio che rivela come abbia vinto semplicemente il buon senso sportivo, e come in realtà il rapporto personale non sia poi cambiato di molto. Di certo hanno avuto un anno e passa di tempo per digerire la separazione e fissare un nuovo equilibrio tra loro, tra incroci in campo e nei tornei, nazionale inclusa. Hanno tenuto un atteggiamento cordiale ma formale, e nessuna delle due s’è mai lasciata andare contro l’altra. Mai uno sfogo, o una parola sbagliata. D’altronde era anche prevedibile, per chi le conosce bene, chiuse e rispettose della privacy. Ma sapevano entrambe che questo giorno, quello delle Olimpiadi sarebbe arrivato, ed erano consce di doverlo affrontare.
In realtà c’è stato – paradossalmente – un elemento di disturbo, ed è stato Giovanni Malagò che ha iniziato ad agitare il fantasma di Flavia Pennetta (peraltro tesserata Aniene), ed è stata una sorta di spada di Damocle con la quale fare i conti. Se la Pennetta fosse clamorosamente tornata in campo, avrebbe fatto coppia con la Vinci, realizzando il sogno dei due papà, amici di vecchia data. Anche questo ha ‘smosso’ probabilmente la Errani, mentre la Vinci ha ragionato con professionale freddezza, al di là dei motivi (mediatici) della Puglia: con la Errani ha vinto tutti gli Slam, è pur sempre con la romagnola che si completa tennisticamente (Errani la solida, Vinci la creativa.) Con la Pennetta (che non gioca più da ottobre 2015) sarebbe stato un terno al lotto. «È così – racconta Malagò – Flavia a Ostuni mi ha detto che si sarebbe resa disponibile a giocare a Rio se non si fosse ricomposta la storica coppia. Invece la bella notizia è che Sara Errani e Roberta Vinci giocheranno insieme il doppio alle Olimpiadi, e così abbiamo risolto tutti i problemi per tutti». Tutto è bene quel che finisce bene, ma per l’happy end manca solo una cosetta: la medaglia.