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 2016  giugno 14 Martedì calendario

Michele Serra non si spiega perché ieri i giornali hanno dato più risalto alle beghe politiche che al massacro di Orlando

Sono vecchio di questo mestiere ma mi ha lasciato veramente di stucco scoprire, nella rassegna stampa di ieri, che non pochi quotidiani italiani, diversi tra loro, hanno dato alla strage di Orlando un rilievo minore di quello concesso alle beghe politiche di casa nostra. Quella strage è una pagina (atroce) di storia, una notte dei Cristalli degli omosessuali, e la rivendicazione dell’Is vale il definitivo status di nuovo nazismo a quella congrega di maschi bigotti e sadici. Ma parecchi di noi non hanno soverchio tempo da dedicare a una strage di ragazzi eliminati dalla faccia della terra per il loro orientamento sessuale. Noi siamo alle prese con faccende molto più pregnanti, i ballottaggi, verificare i conti di Expo, le dichiarazioni del ministro Boschi, il mondo non può pretendere che i suoi genocidi, le sue carneficine su base confessionale, le sue pulizie etniche possano distoglierci dalla nostra eterna lite di contrada. Odiarci tra noi, anche se solo per dare vita a una fiction incruenta, è la nostra vera vocazione. Siamo così felicemente provinciali che quando scoppierà la terza guerra mondiale non ce ne accorgeremo perché saremo troppo impegnati a darci del porco e del venduto a vicenda. Può essere un vantaggio: la bomba ci cadrà sulla testa senza preavviso. Avremo appena il tempo di domandarci se sta bruciando vivo anche il sottosegretario che detestiamo, così potremmo morire gongolando.