Corriere della Sera, 12 giugno 2016
La tendenza alla multipolarità del sistema valutario
Nonostante la crisi del debito nell’eurozona iniziata nel 2010, il mondo non ha sostanzialmente perso fiducia nell’euro. A livello globale, però, è significativa una tendenza alla multipolarità del sistema valutario, cioè in direzione di una progressiva erosione del ruolo del dollaro e della moneta unica europea come valute di riserva e di emissione di debito.
Secondo i dati pubblicati nei giorni scorsi dalla Banca centrale europea, in un anno, tra l’ultimo trimestre del 2014 e lo stesso periodo del 2015, gli euro detenuti in riserve estere nel mondo sono scesi da 11.591 a 10.925 miliardi di dollari, un calo del 5,8%. La quota sul totale è scesa dal 20,5 al 19,9%. Il calo va avanti da sei anni e rispetto al 22,7% del 2009 si tratta di una riduzione di quasi il 3% : siamo al livello più basso dal 2000. L’erosione, però, non è solo dell’euro: nelle riserve internazionali, il dollaro resta sempre la valuta dominante, al 64,1% del totale a fine 2015, ma in calo di oltre il 5% dal 2007, quota ora ai minimi dal 1999. Le valute cosiddette «non tradizionali» di riserva – cioè escluse le due dominanti dollaro ed euro, ed escluse yen, sterlina e poche altre – hanno accresciuto la loro quota di quattro punti percentuali, al 6,8%.
Nel 2015, l’euro ha anche perso terreno per quel che riguarda le emissioni di debito in valuta estera (cioè fatte da Paesi non dell’Eurozona), da 2.895 a 2.802 miliardi in dollari, un calo del 3,2%, che diventa una riduzione del 10,5% in termini di quota, dal 32,4 al 21,9% (il dollaro è al 60,3% ). Calo dovuto in gran parte alla discesa dei tassi d’interesse e dei rendimenti nell’Eurozona. Anche i prestiti cross-border in euro sono diminuiti, da 3.212 a 2.908 miliardi in dollari, una caduta del 9,5% : in percentuale, tra fine 2014 e fine 2015 si è passati dal 28 al 21,3, una riduzione di 6,7 punti (il dollaro è al 57,7% ). Per avere un quadro completo dei pesi relativi: il volume di transazioni sui mercati valutari è (fine anno scorso) per il 45,9% in dollari e per il 18,8% in euro; come monete di pagamento globale, il biglietto verde è al 43% e la moneta unica al 29,4%.
Il dominio del dollaro è insomma ancora incontrastato. E anche la posizione dell’euro come seconda moneta globale è fuori discussione. La crescita delle economie del resto del mondo, però, riverbera anche nel mondo delle valute. Lentamente, se nuove crisi non interverranno.