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 2016  giugno 11 Sabato calendario

635 milioni di euro, ecco quanto vale il giro delle scommesse sugli Europei solo in Gran Bretagna. Ma «una vittoria dell’Italia potrebbe mandarci in rosso». La danno 15 a 1

  Tempo di Europei di calcio e quindi anche tempo di scommesse. Euro 2016 è iniziato venerdì 10 ma bookmaker e scommettitori sono in gioco già da molti giorni. Nella sola Gran Bretagna, vera patria delle scommesse sportive, il bookmaker William Hill stima un flusso di giocate complessivo di mezzo miliardo di sterline, quasi 635 milioni di euro. La sola William Hill conta di raccogliere 127 milioni di euro di puntate sul campionato continentale di calcio. Un giro d’affari consistente, ma con un grande spauracchio: la vittoria dell’Inghilterra. Sembra che i sudditi della regina Elisabetta II scommettano molto con il cuore, il che li ha portati a riversare il 16% delle loro puntate sulla squadra guidata da Roy Hodgson, che non parte certo con i favori del pronostico. Quotata per la vittoria finale tra 8/1 e 9/1, la selezione inglese, in caso di successo, costerebbe ai bookmaker 50 milioni di sterline (63,5 milioni di euro). La vittoria del Leicester in Premier League, in confronto, sembra abbia portato perdite per 10 milioni. Finora il 2016 è stato un anno sfortunato per le agenzie britanniche: Ladbrokes ha perso 6 milioni di sterline sul festival ippico di Cheltenham e 3 sul Leicester. «Per la prima metà di Euro 2016 saremo in rosso», ha detto Jim Mullen, ceo di Ladbrokes, «nella seconda metà di solito si recupera, ma ogni partita vinta dall’Inghilterra ci costa un milione di sterline. È una dura prova per i nervi».
 
E l’Italia? Il Paese non ha la tradizione del Regno Unito nelle scommesse, ma il settore è in grande crescita. «Gli ultimi Campionati Europei nel 2012 avevano portato al settore scommesse un aumento dei ricavi di 75-80 milioni di euro rispetto in un periodo che, negli anni dispari, è relativamente fiacco», spiega Fabio Ricci, responsabile Risk & Trading management di Snai. «Quattro anni fa Snai  ebbe 25-30 milioni di aumento del fatturato e quest’anno ci aspettiamo un impatto anche maggiore, per quel che si può prevedere, anche se è difficile dire di quanto». In quattro anni sono arrivate numerose novità nel mondo delle scommesse sportive: dal gioco in mobilità attraverso le app smartphone al gioco live, che consente di puntare a partita in corso. «Sono tutti fattori che pensiamo possano aumentare i ricavi», continua Ricci. «Poi ovviamente quest’anno le squadre sono 24, quando quattro anni fa erano 16, quindi ci sono un turno in più (gli ottavi) e più partite di cartello». Senza dimenticare la concomitanza con la Copa America che, secondo Ricci, «per ora non pesa molto, ma per il gioco degli orari potrebbe sfruttare il traino degli Europei».
 
I tornei tra nazionali attirano anche scommettitori saltuari, secondo gli addetti ai lavori nelle ricevitorie si vedono anche clienti altrimenti assenti o quasi, come le donne. Tutti attirati dal fascino delle nazionali e dell’Italia. Già, gli Azzurri. A rendere simili la squadra italiana e la Gran Bretagna nel campo delle scommesse è che la vittoria della nazionale di casa manderebbe in rosso i bookmaker: «Una vittoria dell’Italia, che è la più giocata per la vittoria finale, pur senza essere favorita (quota 15/1), potrebbe mandarci in rosso», spiega Ricci, «come farebbe anche la vittoria di un outsider come la Croazia. È quello che ormai si dice effetto Leicester».