il Fatto Quotidiano, 13 giugno 2016
Dall’onorevole Cazzone allo schifo di Orfini. Il frasario della settimana di Marco Travaglio
Forza Freud. “Credo sia importante dare una risposta alla puntuale e condivisibile riflessione dell’onorevole Cazzone… ehm, Capezzone” (Matteo Richetti, deputato Pd, nell’aula di Montecitorio, 8.6). La forza dell’abitudine.
Si stava peggio quando si stava meglio. “Con Bassolino era peggio’” (Valeria Valente, candidata Pd a sindaco di Napoli esclusa perfino dal ballottaggio, Corriere della sera, 7.6). Lui infatti le elezioni le vinceva.
Filare. “Se vince il No, l’Europa non ci filerà più” (Matteo Renzi, Pd, presidente del Consiglio, 11.6). Perchè adesso invece…
New Economy. “Non tutto va bene, ma se come italiani la finissimo di dire che tutto va male, forse le cose andrebbero meglio” (Debora Serracchiani, Pd, governatore del Friuli Venezia Giulia, al Festival dell’Economia di Trento, 3.6). Quando piove, per dire, basta dire che c’è il sole. Come non averci pensato prima?
La minaccia. “Renzi deluso: ora mi occupo del Pd” (Corriere della sera, 7.6). Tranqui, Matteo, il Pd riesce a perdere benissimo anche da solo.
Postolimpiadi. “Roma non è pronta, io personalmente posticiperei le Olimpiadi e le farei solo dopo aver risollevato la città” (Paola Taverna, senatrice M5S, Radio Cusano Campus, 5.6). Quindi le Olimpiadi sono abolite. E anche questa è fatta.
Pirlolimpiadi. “Non si può dire no alle Olimpiadi a prescindere” Diana Bianchedi, direttrice del Comitato Promotore Roma 2024, Corriere della sera, 5.6). Invece si può dire sì a prescindere.
Frullì il Comico. “Un buon primo tempo” (Vladimiro Frulletti sul Pd al primo turno delle Comunali, l’Unità, 6.6). Alì il Chimico, il ministro di Saddam che annunciava i trionfi dell’invicibile armata irakena mentre le truppe occidentali avevano già occupato Baghdad e il palazzo presidenziale e il dittatore se l’era data a gambe, faceva un po’ meno ridere.
La cruna dell’ago. “Abu Omar, l’ex agente Cia sarà estradata in Italia” (La Stampa, 9.6). Riuscirà l’ex agente Cia condannata a 4 anni di carcere per il sequestro di Abu Omar a entrare un minuto in cella prima che Mattarella dia la grazia anche a lei? Ah saperlo.
Mariae’, facce ride. “Dalle riforme 10 miliardi di crescita. La ministra Boschi presenta i numeri sui risparmi e il sostegno al Pil prodotti dagli interventi su Senato e Province” (l’Unità, 9.6). Uahahahahahah.
Ridolino. “Propongo l’unità repubblicana. A Roma, a Napoli e a Torino una ‘coalizione repubblicana’ di elettori di centrosinistra e di centrodestra per fermare le forze populiste… di Raggi, De Magistris e Appendino” (Fabrizio Rondolino, l’Unità, 9.6). Infatti Raggi, De Magistris e Appendino sono notoriamente monarchici.
Base per altezza. “Dove andiamo al ballottaggio ci sono le basi per vincere” (Debora Serracchiani, La Stampa, 6.6). È che ogni tanto mancano le altezze.
Paralleli. “Referendum, non è la riforma del 2006” (l’Unità, 7.6). Verissimo. Infatti è molto peggio.
Sala di rianimazione. “Debelleremo la piaga delle auto indisciplinate” (Giuseppe Sala, candidato Pd a sindaco di Milano, 7.6). “Sala parcheggia in doppia fila per prendere caffè e cornetto” (Libero, 9.6). Com’era quella sui 5Stelle che lo voteranno per il suo programma per la legalità?
Achtung banditen! “Attenti, romani, vi spiego io cosa fa un sindaco grillino. Pizzarotti ha trasformato Parma in una caserma. Dalla raccolta rifiuti che costringe alla sveglia all’alba alle delazioni stile Ddr. Ecco perchè si vive male a Cinque stelle” (Camillo Langone, il Giornale, 10.6). Poi, casomai non si fosse ancora capito, il Giornale ha allegato il “Mein Kampf”.
Il titolo della settimana/1. “Chissenefrega delle comunali” (Claudio Cerasa, Il Foglio, 4.6). Sempre sveglio e perspicace, il ragazzo.
Il titolo della settimana/2. “Roma: Centro e Parioli trincee del centrosinistra” (Corriere della sera, 7.6). Peccato non si votasse per il sindaco di Versailles, se no era un trionfo.
Il titolo della settimana/3. “Grillo insulta Orfini ingannando: ‘’Orfini beccato, ci sono le immagini’. La risposta: ‘Mi fa schifo’” (l’Unità, 9.6). Quindi “beccato” è in insulto, invece “schifo” è un complimento.