La Stampa, 13 giugno 2016
La rissa, il colpo in testa e l’espulsione, ma alla fine Gattuso ha conquistato la serie B col suo Pisa
Colpito in testa e poi pure espulso. Ma, alla fine, promosso. Che poi era l’unica cosa che contava, ieri a Foggia, per Rino Gattuso. Campione di tutto con il Milan e azzurro mondiale 10 anni fa, da tre «Ringhio» allena. Soprattutto delusioni, però, tra Sion, Palermo e Creta. Poi, la scorsa estate, è sceso in Lega Pro col Pisa che cercava la B dopo 7 anni. Missione compiuta, ai playoff. In capo a una doppia finale contro il Foggia (fuori dalla B dal 1998) che non è certo stata un bello spot per la categoria. Incidenti già all’andata: pugni e calci all’arrivo del pullman pugliese, il rossonero Gerbo colpito da un tifoso al rientro in hotel. Ieri, nel mitico «Zaccheria» che vide il meglio di Zemanlandia, è andata peggio, nonostante appelli e rassicurazioni da ambo le parti. Il Foggia doveva rimontare un 4-2 ma a metà ripresa stava ancora sullo 0-0. Sfida nervosa fin da subito, degenerata al 67’ con accenni di risse tra giocatori e lanci di oggetti dagli spalti. Una bottiglietta d’acqua ha colpito in testa Gattuso, proprio mentre una ventina di ultrà foggiani entrava in campo. Invasione respinta, ma partita sospesa per 12’ in un clima surreale, con Gattuso a litigare con il collega rivale De Zerbi. Espulsi entrambi quando, con le forze dell’ordine in assetto anti-sommossa dietro le panchine, la calma è stata ristabilita. Il Foggia ha trovato il gol all’87’, ha inseguito il bis che avrebbe portato ai supplementari ma il Pisa ha pareggiato all’ultimo secondo. E, con la borsa del ghiaccio in testa, Gattuso ha festeggiato il suo primo successo da allenatore: «Vale come la Champions del 2003».