Libero, 11 giugno 2016
Anche un bacio può uccidere. È succeso in Canada
L’ultimo bacio è un momento triste, quando, come tenerezza finale di un rapporto ormai esaurito, segna la rottura di un fidanzamento. Altre volte è decisamente struggente, quando è un consapevole bacio di addio a un affetto che ci lascia per sempre. Ma quello che ha ricevuto la ventenne di Montreal, Myriam Ducre-Lemaire, dal ragazzo di cui si era da poco innamorata, come aveva confidato alla madre, è stato un ultimo bacio fatale, il bacio della morte. Il fatto è accaduto quattro anni fa, ma solo ora la madre di Myriam ha voluto raccontarla a un giornale canadese. Myriam era appena tornata col suo ragazzo da un party. Era tardi, lei è andata a letto, e lui ha fatto uno spuntino con un sandwich al burro di arachidi, un alimento ipercalorico molto consumato in nord America, molto meno da noi. Quando lui l’ha raggiunta a letto, si sono baciati, e addormentati. Ma nel cuore della notte Myriam ha avuto uno shock anafilattico. Il ragazzo ha subito chiamato il 911, numero dell’emergenza medica, ma in ospedale Myriam è morta. Un destino tragico, causato da una banale e maledetta allergia alle arachidi, di cui la giovane non aveva ancora detto nulla al suo ragazzo. Ecco perché la madre di Myriam ne ha voluto parlare: se avete una grave allergia a un alimento, o a qualunque altro allergene, ditelo subito, avvisate gli altri, e portate sempre con voi un EpiPen, uno stick autoiniettore di epinefrina, meglio nota come adrenalina, quella inoculata piantando la siringa nel cuore di Uma Thurman in “Pulp Fiction”. Gli stick sono meno cruenti e altrettanto efficaci contro gli shock anafilattici.
Myriam era bella, aveva abbinato i curiosi tatuaggi con il volto tormentato di Edgar Allan Poe e quello svagato di Charlot sulla coscia, ed è morta ricevendo un bacio dal suo ultimo amore, il quale avrà maledetto quel suo ultimo panino al burro di arachidi. Il fatto è che un allergene, cioè una sostanza che in alcuni scatena allergie, rimane nella saliva anche per quattro ore, quindi è sempre bene conoscere le sensibilità allergiche degli altri, e far conoscere le proprie. E forse tragedie come questa sono all’origine delle antiche leggende che ruotano attorno al tema del bacio fatale. Fiabe sinistre che raccontano di ragazzi morti prematuramente, poco prima delle nozze, e che tornano dall’amata, come spettri, per reclamare il pegno d’amore. L’amata, senza comprendere di avere di fronte uno spirito, chiede un bacio prima di restituire il pegno, ma lo spirito le rivela di non essere una creatura di questa terra, e che, se la bacerà, lei non vivrà a lungo. Spesso, la fanciulla accetta di morire pur di provare un ultimo momento di estasi amorosa. Forse è eccessivo immaginare che, in quella notte sciagurata, anche Myriam, realizzata la gravità della sua situazione, abbia ricevuto una minuscola, romantica consolazione dal fatto di morire non tanto per l’accidentale contatto con le arachidi per lei mortali, ma per un bacio della buonanotte da parte dell’amato? Senz’altro è spingersi troppo oltre. Ma ci piace pensarlo lo stesso.