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 2016  giugno 11 Sabato calendario

Con un maxi-sistema da 1.100 quote l’intero paese di Colobraro si unisce per vincere al superenalotto e sconfiggere la iella

Un sistemone da record per tentare l’assalto al jackpot più alto d’Europa dal paese «più sfortunato d’Italia». È quello che verrà giocato domenica a Colobraro, in provincia di Matera: 1.300 anime aggrappate alle pendici di un monte chiamato Calvario, a 666 metri esatti di altezza dal mare. L’idea è venuta al sindaco Andrea Bernardo, al suo secondo mandato come primo cittadino: un avvocato «di formazione illuministica», ama dichiararsi. Per questo da quando è stato eletto le sta provando tutte, ma proprio tutte, per sconfiggere la fama che precede il nome del suo paese. Una maledizione così potente che i superstiziosi non ne vogliono nemmeno sentire parlare. Non solo “i maligni” dei centri vicini, che assieme all’antropologo Ernesto De Martino vengono considerati i responsabili di queste dicerie. Ma anche fior di accademici.
«Dopo le storie di masciare (le streghe in dialetto lucano) e di piccole sventure ambientate in paese da De Martino, siamo diventati gli innominabili. Il paese è bello e meriterebbe una visita almeno di passaggio, ma la gente cambia strada», spiega Bernardo. «Abbiamo provato con i convegni, ma pure tra i professori invitati era difficile trovare qualcuno disposto a venire qui da noi e a dire davanti a tutti che la sfortuna non esiste. Allora abbiamo iniziato a scherzarci su, e ci siamo accorti che funziona. Anche se i veri superstiziosi continueranno a girare alla larga». Il sindaco è partito con la distribuzione di amuleti per i turisti che arrivavano in paese. «È inutile fingere che non esistano certe tradizioni. Qui per scongiurare il malocchio si utilizzavano sacchetti con tre chicchi di grano, tre chicchi di sale e un po’ di lavanda per dargli profumo e consistenza per le opportune manipolazioni. Persino gli animali ne portavano uno. Ne abbiamo fatti fare un bel po’ e sono andati a ruba».
Poi il sindaco ha avuto l’intuizione del Superenalotto, dalla finestra del Comune che si affaccia sulla piazza del paese dove c’è anche la ricevitoria. Ha notato che i pochi forestieri arrivati fin lì, per scelta o per errore (in Basilicata, e non solo nei dintorni di Colobraro, a volte i navigatori giocano brutti scherzi), già che c’erano andavano a tentare la fortuna. Così ha preso il telefono e ha chiamato la Sisal per chiedere a chi è deputato a rappresentare la fortuna di prendere a cuore il caso del suo paese. Un appello di responsabilità per il destino di tutti gli «innominabili». «Hanno capito subito lo spirito e si sono messi a disposizione». Prosegue il sindaco. «Abbiamo scelto un gioco considerato per famiglie, perché la ludopatia è una malattia, ma anche la superstizione, è scientificamente provato. E l’unica cura che esiste per difendersi è l’ironia».
Domenica mattina verrà giocato un maxi-sistema da 1.100 quote, qualcuna in più del numero dei residenti maggiori di 18 anni. In serata è prevista musica e animazione in piazza, con lo spettacolo a tema intitolato Sogno di una notte a … Quel paese. Infine verranno distribuite le schedine, con chiamata nominale degli aventi diritto.
Le quote non ritirate verranno divise tra quattro onlus, che riceveranno anche le relative vincite ove mai dovessero realizzarsi. In palio per chi dovesse fare 6 all’estrazione di martedì ci sono oltre 93milioni di euro.
Sisal ha deciso di farsi carico del costo del maxi-sistema, quindi le schedine verranno distribuite gratuitamente, assieme a panini e bevande per tutti, inclusi i minorenni. Ma ha pensato anche a un premio di consolazione di 10mila euro nel caso in cui nessuna delle combinazioni giocate dovesse risultare vincente. I soldi verranno dati al Comune per organizzare almeno una serata, ad agosto, quando il paese si rianima col ritorno di chi vive lontano. Perché la sfortuna non esiste, ma col calcolo delle probabilità è sempre meglio andarci cauti.