Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2016  giugno 11 Sabato calendario

Ecco tutte le città dove si può pedalare gratis

Piacerà all’antropologo Marc Augé, autore dell’Eloge de la bicyclette, il nuovo servizio di noleggio gratuito delle due ruote messo a disposizione dal comune di Londra dal primo di giugno. Si chiama “Buzzbike” e, scaricando una semplice app, rompe i tradizionali schemi del bike sharing. Offre infatti ai cittadini la possibilità di sconfiggere gratuitamente l’incubo del traffico. In cambio chiede loro di usare la bici per almeno 12 giorni al mese, parcheggiarla in modo sicuro su strada e trattarla con cura. I cicli sono ideati dagli stessi che hanno creato l’iconica Mini e decorati dall’artista Jean Jullien.
Ma Londra non è la sola realtà che permette di pedalare a costo zero. Ci sono Zurigo, Copenaghen, Lubiana, Adelaide, Seoul e persino Città del Messico. E in Italia, a sorpresa, si scopre che almeno una cinquantina di comuni offrono le due ruote senza tariffe da pagare. Partito nel 2000, il servizio “Bici in centro” tramite una chiave autorizza il prelievo di biciclette pubbliche da rastrelliere disseminate in varie città. Lo racconta l’ideatore Fulvio Tura: «Quando ho lanciato Bici in centro, con un sistema di antifurto simile a quello dei carrelli dei supermercati, sono stato contattato da circa 130 comuni e di questi circa il 90% offrono il noleggio gratuito». Tra le realtà eccellenti ci sono Bologna, Imola, Aosta. Foggia, Pesaro e Viareggio. E non solo. «La prossima settimana inauguriamo l’uso libero di 85 modelli per i dipendenti dell’ospedale San Raffaele di Milano che potranno usarli dall’ospedale sino alla fermata della metropolitana e viceversa – aggiunge Tura in questi anni però il successo dell’iniziativa è stato parziale e metà dei comuni hanno abbandonato, probabilmente scoraggiati dalle eccessive spese di manutenzione».
In Puglia ci sono 1600 biciclette che gli universitari ricevono in comodato gratuito per un anno. Il modello è anche pieghevole, per favorire il trasporto in treno e sul bus. Più di 860 sono le due ruote assegnate all’università di Bari, 168 a Foggia, 379 a Lecce e 185 al Politecnico di Bari. Bici free anche per l’università di Bologna dove gli studenti e i dipendenti, versando una cauzione di 5 euro, hanno diritto all’uso a costo zero dei cicli.
E nel mondo esistono tante op- portunità per gli aspiranti ciclisti.
Bycyklen di Copenaghen è un sistema di noleggio di modelli coloratissimi che sono prelevati con una moneta di cauzione. Per combattere il caos di Città del Messico il comune ha lanciato un servizio di due ruote gratis, per la durata di tre ore, che è regolato tramite un account Twitter. Zurigo mette quotidianamente a disposizione city bike e biciclette per bambini in cambio di un documento d’identità e di una cauzione di 20 franchi. A Lubiana, a non più di 500 metri di distanza l’una dall’altra, trionfano stazioni di bike sharing gratuito da usare giorno e notte. E anche Seoul e Adelaide, per meritarsi la qualifica di città bici friendly consentono l’uso delle due ruote senza chiedere nulla in cambio.
Perché in Italia non sempre ha funzionato il modello lanciato a Londra? «La parola gratuito vuol dire che qualcuno paga per te – spiega Michele Mutterle, segretario organizzativo della Fiab (Federazione italiana amici bicicletta)– e il comune rischia di pagare un conto pari all’assicurazione di un’ auto di lusso e cioè intorno ai 1000 euro l’anno. La soluzione potrebbe arrivare da privati che in cambio della manutenzione chiedono ai comuni la concessione gratuita degli spazi pubblicitari».
Non tutti la pensano allo stesso modo. Per Gianluca Pin, ideatore di “Bici in città” il gratis per tutti non funziona: «In principio avevamo lanciato il servizio a costo zero ma gli utenti sembravano dimenticare la tessera omaggio. Probabilmente preferiscono usarle gratuitamente per un tempo inferiore ma sapendo di avere a disposizione molte più stazioni di prelievo nella città».