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 2016  giugno 11 Sabato calendario

Francia-Romania, un piccolo riassunto di come sarà tutto il torneo

L’ impressione è di aver visto in Francia-Romania un piccolo riassunto di come sarà tutto il torneo: molto equilibrato, poco romantico, poco possesso palla, un calcio abbastanza elementare dove non si riesce a fare squadra, una prodezza finale a far girare il mondo. La Francia ha avuto la sfortuna di trovare come avversario iniziale la Romania, cliente storicamente avaro, molto organizzato e fisico, ma solo in pochi tratti è stata la Francia che si aspettava. È mancato Pogba, caduto in una delle sue partite prima maniera quando vuole tutto e non riesce a tirar fuori niente. Ha cercato numeri, giocate che lo facessero ricordare, non è stato mai davvero utile anche se ha dato un paio di palloni splendidi. È una promessa in tutto, la Francia, ma ha bisogno di partite facili. Se si entusiasma, se si piace, può essere travolgente. Ma va a strappi, le manca la leggerezza della grande squadra, fa un po’ fatica a trovarsi con continuità. I rumeni sono la classica squadra per queste partite in cui bisogna difendersi e il tiro in porta è quasi superfluo. Non sono loro la sorpresa. È la Francia che è sembrata un po’ ingenua, a tratti quasi dilettante. Kanté funziona se funzionano gli altri due di centrocampo, ha il passaggio continuo ma corto. Né Pogba né Matuidi danno aria al suo gioco. Il funambolo è stato Payet, l’unico capace di saltare l’uomo e trovare la porta, quindi decidere la partita. Un giocatore ideale in una Francia poco agile, molto africana. La domanda pretenziosa ma sempre sulla linea di porta, è come interpretare questa prima partita in chiave italiana. La risposta iniziale è buona, sembra un gioco a cui si può arrivare. Siamo forse portati a giudicare le Nazionali per somme storiche. In realtà oggi sono quasi tutte in salita, i giocatori arrivano da dovunque, difficile formare un gruppo e difficile anche trovare uno spettacolo vero. Oggi il calcio è scambiarsi la palla, non tentare dribbling. Non è una morale, è una constatazione. Giocando così tutto diventa uniforme, le differenze si riducono al minimo. Infatti si tira pochissimo in porta. La Francia stavolta ha avuto Payet. Basta poco.