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 2016  giugno 12 Domenica calendario

La guerra degli hooligan a Marsiglia • L’Isis fa strage a Damasco • Le prove del depistaggio del Cairo su Giulio Regeni • La stella di The Voice uccisa mentre firmava autografi • Oggi parte la Pechino-Parigi • È in calo il tempo che trascorriamo sui social


Marsiglia Guerriglia urbana nel Vieux Port di Marsiglia, dove s’è svolta la partita di calcio Inghilterra-Russia. Fino a metà pomeriggio, gli inglesi giocano a pallone davanti al porto e cantano, ballano, bevono fiumi di birra, la polizia osserva, i russi bevono pure loro. Poi, alle 4, la polizia comincia ad avvicinarsi agli inglesi, che sostengono di essere stati provocati da un simile atteggiamento. E si scatena l’inferno. Gli inglesi lanciano bottiglie e vetri rotti verso la polizia, che risponde con cariche, manganelli, spray al peperoncino e lacrimogeni. Nello scontro spuntano i russi, alcuni di loro brandirebbero coltelli. Bilancio: decine tra arresti e feriti, un uomo di 50 anni, inglese, in fin di vita dopo essere stato ripetutamente preso a calci in testa da un gruppo di russi. Verso le 18 la marmaglia si disperde, comincia a prendere la via dello stadio, la partita inizia alle 21 (Sorrentino, Rep).

Isis Ieri due attentatori suicidi hanno fatto strage per la terza volta in cinque mesi vicino al santuario sciita più venerato della Siria, quello di Sayyida Zeinab, 10 chilometri a Sud di Damasco. Uno si è fatto saltare in aria all’entrata dell’area e poco dopo l’autobomba è esplosa in una zona residenziale sulla Via Al Tin. Per il governo siriano i morti sono 12, mentre l’agenzia dell’Isis Aamaq parla di tre esplosioni e l’Osservatorio nazionale per i diritti umani (Ondus) ha fornito un bilancio di 20 uccisi. La tv di Stato ha trasmesso immagini in cui si vedono edifici sventrati, macerie nella strada, auto distrutte e negozi in fiamme (Stabile, Sta).

Regeni La prova del depistaggio da parte della polizia egiziana sul sequestro e l’omicidio di Giulio Regeni è negli stessi atti dell’inchiesta giudiziaria egiziana inviati a Roma. Un «dato tecnico» (e come tale oggettivo e incontrovertibile, ritengono gli inquirenti italiani) che smentisce le responsabilità della cosiddetta «banda criminale» annientata il 24 marzo. Secondo la ricostruzione del ministero dell’Interno del Cairo, mai ufficialmente smentita dalla magistratura locale, i cinque banditi uccisi tre mesi fa in un presunto conflitto a fuoco avrebbero avuto un ruolo nell’omicidio Regeni; sia per il passaporto e gli altri documenti d’identità trovati a casa di uno dei morti, sia per le testimonianze raccolte in seguito alla loro uccisione. Ma fra le carte trasmesse dopo molte insistenze alla Procura di Roma, gli investigatori hanno trovato un elemento che contraddice questa tesi. Il 25 gennaio 2016, giorno della scomparsa del giovane ricercatore friulano, il leader del gruppo di malfattori era infatti a oltre cento chilometri di distanza dal Cairo. Si chiamava Tarek Saad Abde El Fattah Ismail, e in quella data il suo telefono cellulare ha agganciato in tre diverse occasioni — alle 16.00, alle 17.33 e alle 20.32 — una cella dell’area di Awlad Saqr, regione a nord della capitale egiziana. Il che significa, a meno di improbabili e mai ipotizzate cessioni temporanee del suo telefonino, che Tarek non poteva trovarsi né davanti all’abitazione di Regeni né alle varie stazioni della metropolitana cairota dove è possibile che il ricercatore italiano sia stato rapito (Bianconi, Cds).

Christina Christina Grimmie, 22 anni, sta di «The Voice», la gara tra nuovi talenti musicali più seguita d’America, venerdì sera in un teatro di Orlando, in Florida, alla fine del suo concerto, stava firmando autografi quando un Kevin James Loibl, 27 anni, di Saint Petersburg, che non la conosceva, ha tirato fuori due pistole, le ha sparato uccidendola e subito dopo si è suicidato. «Sembra il gesto di un folle», ha dichiarato il capo della polizia locale, John Mina, ma il dato di fatto è che Kevin si è appositamente recato nell’arena musicale di Orlando per uccidere la sua vittima. Quindi un filo conduttore, seppure ispirato alla follia, ci potrebbe essere, ed è su questo che si stanno concentrando gli inquirenti. Resta inoltre da capire dove e come l’omicida si sia procurato le armi, oltre al fatto che non è stato possibile intercettarlo all’ingresso del Plaza Live Venue, nonostante guardie non armate controllassero sacche e borse (Gaggi, Cds; Semprini, Sta)

Armi In America ci sono 300 milioni di armi da fuoco, una per ogni abitante (ibidem)

Pechino-Parigi 1 Oggi parte la Pechino-Parigi: 109 equipaggi, 13.695 chilometri attraverso 11 Paesi su vetture d’epoca. Sette equipaggi sono italiani, cinque su Alfa Giulia degli anni 60 e 70. Partenza dalla Grande muraglia, arrivo il 17 luglio sugli Champs Elysées a Parigi. Una tappa italiana il 14 luglio a San Martino di Castrozza (Santevecchi, Cds).

Pechino Parigi 2
Sono passati 109 anni da quando cinque automobili si sfidarono nella Pechino-Parigi. Un giornale francese, lanciando la gara, voleva dimostrare come «dal momento che l’uomo ha l’automobile, egli può fare qualunque cosa e andare dovunque... qualcuno accetta di mettersi in viaggio?». Tra i temerari che risposero c’era il principe Scipione Borghese, accompagnato dallo chauffeur Ettore Guizzardi e dall’inviato speciale del Corriere della Sera Luigi Barzini: «redattore viaggiante» si diceva allora nella sede di via Solferino 28 a Milano, la stessa di oggi. Borghese con la sua Itala arrivò primo a Parigi il 10 agosto del 1907, il secondo fu staccato di venti giorni. Nella prima edizione vinta dall’Itala di Borghese la benzina e l’olio furono trasportati a dorso di cammello negli accampamenti allestiti per i rifornimenti (ibidem).

Social Secondo SimilarWeb, che prende in considerazione i dispositivi Android (84% del mercato nel primo trimestre 2016, Gartner), è in calo il tempo che trascorriamo sui social. Ad esempio gli americani hanno trascorso su Facebook, nei primi tre mesi dell’anno, 45 minuti e 48 secondi al giorno, contro i 48,75 minuti dello stesso periodo del 2015. Nei nove Paesi analizzati (Stati Uniti, Regno Unito, Germania, Spagna, Australia, India, Sudafrica, Brasile e Spagna), l’utilizzo della piattaforma da 1,6 miliardi di utenti è scivolato dell’8 %. Anche la novità più fresca, Snapchat, passa da 23,17 minuti a 18,72 minuti negli Usa e da 21,22 minuti a 16,12 in Francia. Instagram deve fare i conti con la flessione più consistente (23,7%). In patria e in Sudafrica l’app di foto ha ceduto circa 10 minuti. Twitter in Francia passa da 19,8 a 13,1 minuti, negli Stati Uniti perde 5 minuti. Vanno invece bene le app di di messaggistica. Sia Facebook Messenger sia WhatsApp, entrambe parte del regno di Mark Zuckerberg, non mostrano battute d’arresto e continuano ad arrampicarsi in patria (+2% e dal 15 al 20% dei dispositivi) (Pennisi, Cds)

(a cura di Roberta Mercuri)