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 2016  giugno 11 Sabato calendario

Berlusconi si opera martedì. Tutti dicono che è un intervento di routine. E tuttavia c’è preoccupazione

Berlusconi si opera martedì. Tutti dicono che è un intervento di routine. E tuttavia c’è preoccupazione.

In che consiste, esattamente, l’intervento?
La diagnosi è di «insufficienza aortica di grado severo». In pratica le porticine che si aprono quando il cuore si contrae e si chiudono quando il cuore si rilassa (sistole e diastole) funzionano male. Il sangue pompato per andare in circolo torna indietro, il paziente va in affanno e fatica a respirare. Proprio quello che è successo a Berlusconi martedì scorso, quando s’è deciso di portarlo di corsa al San Raffaele. Quello che i medici vogliono fare adesso è sostituire le porticine, cioè la valvola aortica malata, con una valvola nuova di zecca e biologica, costruita cioè con tessuto animale, una protesi che non ha bisogno di trattamento anticoagulante e dura di più. Il professor Massimo Massetti, cardiochirurgo e direttore dell’Area cardiovascolare del Policlinico Agostino Gemelli di Roma, ha spiegato bene ai giornalisti la sequenza dell’intervento a cuore aperto. «Si apre lo sterno esponendo il cuore e connettendo la circolazione extracorporea, cioè una macchina che sostituisce sia cuore che polmoni; così si può fermare il cuore, metterlo in sicurezza e aprire l’aorta. A questo punto si tolgono i tre sportelletti e si sostituiscono con una protesi. Una volta suturata la valvola, viene richiusa l’aorta, si fa ripartire il cuore, si stacca la macchina che ne ha sostituito le funzioni e si chiude il torace. L’intervento dura un paio di ore, ma è necessaria una preparazione sia prima che dopo perciò è presumibile che Berlusconi entrerà in sala operatoria alle 8 e ne uscirà alle 12». Opererà Ottavio Alfieri, primario di Cardiochirurgia al San Raffaele. Berlusconi dovrebbe uscire in una settimana.  

Rischi?
Il medico personale di Berlusconi, professor Alberto Zangrillo, ha detto che si tratta di un intervento convenzionale, con rischi bassi, intorno al 2%. Naturalmente questo 2% è un valore medio. Come lo stesso Zangrillo ha fatto capire, il rischio dipende anche dall’età del paziente e dallo stato di salute generale. Berlusconi farà ottant’anni a settembre e guai con la salute ne ha avuti. Un tumore, altri interventi al cuore, eccetera. Gli ha fatto gli auguri, oltre a Franco Zeffirelli (94 anni) anche Dario Fo, il supercomunista novantenne.  

Dovrà smettere con la politica?
Fedele Confalonieri e la figlia Marina esigono che Berlusconi smetta con la politica. Marina ha detto: «Papà non deve più salire su un palco per un comizio». Questa frase allude al super-affaticamento a cui lo avrebbero costretto le tre del cosiddetto «cerchio magico», cioè Francesca Pascale, Maria Rosaria Rossi e Deborah Bergamini: hanno imposto al Berlusconi francamente malmesso degli ultimi giorni di chiudere la campagna elettorale, rimbalzando di qua e di là per l’Italia. Certo il potere delle tre - aspramente rimproverate da Marina e da Confalonieri - è proporzionale al potere dello stesso Berlusconi da loro segregato. Un Berlusconi che uscisse di scena, per volontà sua o perché costretto dalle condizioni del cuore, ridurrebbe le tre signore a tre nullità.  

Il centro-destra ha preso atto della nuova situazione?
Sì. Maurizio Lupi sta cercando di organizzare per settembre una convenzione dei vari spezzoni. Gli attuali di Forza Italia, i Conservatori di Raffaele Fitto, l’Ala di Verdini, il Nuovo Centrodestra (Ncd) che sta al governo (e però teme mosse che possano mettere in crisi Renzi). Suppongo anche i casiniani, Scelta civica, i sopravvissuti di An che nel frattempo non hanno trovato una nuova collocazione e non so che altri frammenti del tempo che fu. Intanto potrebbe essere messo in piedi un Direttorio, comprendente di sicuro Giovanni Toti, Maria Stella Gelmini, Mara Carfagna, Gasparri e Matteoli, Renato Brunetta, Paolo Romani. Ambiscono alla leadership soprattutto Toti, quello dei berlusconiani che ha il miglior rapporto con la Lega (governano insieme in Liguria) e la Carfagna, la più votata di Forza Italia. Quanto a voti non scherza neanche la Gelmini, però. Tra le ipotesi sulla futura leadership c’è anche quella relativa a Stefano Parisi, specie nel caso in cui battesse Sala al ballottaggio.  

Berlusconi lascerà fare?
Chi sa. Ieri ha scritto una lettera a «tutti coloro che mi hanno fatto pervenire manifestazioni di affetto ed espressioni augurali». Alla fine della missiva precisa: «Seguo da qui le vicende politiche in vista dei ballottaggi, e chiedo a tutte le donne e gli uomini di Forza Italia il massimo impegno per far prevalere i candidati del centro-destra ovunque siano in campo. Fi è pienamente operativa nei suoi organismi nazionali e periferici ed è perfettamente in grado di operare in questi giorni di mia forzata assenza». Non ha il tono di uno che si sia convinto a ritirarsi.