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 2016  giugno 10 Venerdì calendario

I top manager russi non vogliono più lavorare nel paese di Putin. Il 42 per cento è pronto a trasferirsi all’estero

La corsa a un ufficio di lusso nei business center di Mosca, l’ingaggio con cifre astronomiche, aziende nuove in rapido sviluppo, commercio internazionale in rapida ascesa... Ormai sono lontani i tempi in cui la Russia poteva attirare i top manager con condizioni di mercato da fare invidia a tutto l’Occidente.
Adesso i professionisti di alto livello sono pronti a lasciare il paese guidato da Vladimir Putin in cerca di condizioni migliori. Lo certifica un’indagine di Agentstvo Kontakt, agenzia di recruiting russa associata al network di InterSearch.
Secondo questo sondaggio, condotto nel mese di maggio tra 467 manager russi qualificati, il 42% sarebbe pronto a trasferirsi e uno su sei (il 16%) lo intende fare nei prossimi due anni. I tre paesi più gettonati per l’emigrazione professionale sono gli Stati Uniti (22%), la Germania (17%) e il Regno Unito (11%).
Ma cosa vogliono fare questi dirigenti una volta lasciata la Russia? Circa la metà è sicura di poter trovare un lavoro in una nuova azienda; mentre il 31% pensa di mettersi in proprio aprendo un nuovo business all’estero. Ma c’è anche un 20% che ipotizza di poter vivere tranquillamente mettendo a reddito le proprietà lasciate in Russia.
«Il desiderio dei top manager di trasferirsi all’estero può davvero diventare una tendenza nei prossimi anni», ha spiegato all’Rbc il direttore della divisione business development di Agentstvo Kontakt, Anastasia Staseva. «Questi professionisti vogliono costituire il loro business soprattutto in settori ad altro contenuto tecnologico e innovativo. Dicono che all’estero possono evitare un sacco di ostacoli e che le autorità sostengono maggiormente le imprese private rispetto alla Russia».
Rbc ha intervistato uno dei top manager che ha risposto al sondaggio. Il dirigente ha evidenziato che la voglia di lasciare la Federazione è anche dettata dalla ricerca di un paese con un quadro giuridico più stabile, con un più alto grado di sicurezza sociale e con un ambiente più sereno per il futuro dei propri figli.
Ma in Russia si assiste anche a un altro fenomeno. Dal 2014, come emerge da un recente rapporto dell’Accademia presidenziale per l’economia nazionale e la pubblica amministrazione (Ranepa), si ravvisa un calo di figure professionali altamente qualificate provenienti dall’Europa: nei primi dieci mesi del 2015 i permessi di lavoro per gli specialisti stranieri sono diminuiti del 57% rispetto allo stesso periodo del 2013.