MilanoFinanza, 9 giugno 2016
E Amazon scommette 3 miliardi di dollari sull’India
Per Amazon la nuova terra promessa sembra essere l’India, anche se non priva di insidie. Secondo quanto annunciato dall’amministratore delegato Jeff Bezos in occasione di un incontro con il premier indiano Narendra Modi a Washington, la società vuole investire altri 3 miliardi di dollari in India per approfittare della prevista crescita del mercato dell’e-commerce. Nel 2015 gli indiani hanno infatti acquistato online beni per 16 miliardi, in forte aumento dai 6,3 miliardi del 2014.
Con il nuovo impegno salgono a 5 miliardi gli investimenti di Amazon nel Paese (dopo i 2 miliardi stanziati nel 2014), ma dalla società non sono arrivati ulteriori dettagli sulla tempistica dei nuovi investimenti e sulle aree di maggior interesse. Il colosso dell’e-commerce statunitense gestisce in India un marketplace per vendere beni di terzi, ma può contare anche su una rete di magazzini e su tecnologie logistiche adatte a un mercato dove la connessione Internet è inaffidabile (quando non inesistente) e in cui molti consumatori non hanno carte di credito. Il gruppo di Jeff Bezos aveva promesso di investire 2 miliardi di dollari già nel 2014, cioè l’anno successivo all’ingresso di Amazon in India volto a sfidare rivali locali come Flipkart e Snapdeal.
La strategia di Amazon è delineata: se in Cina non è riuscita ad avere la meglio su Alibaba, in India promette di non mancare l’obiettivo. Resta però da capire se il gigante cinese dell’e-commerce intenda a sua volta puntare sul subcontinente indiano, dove possiede quote in Snapdeal e in Paytm e dove potrebbe investire in Flipkart, che ha una valutazione di 15 miliardi di dollari. Nel 2015 le vendite estere di Amazon sono cresciute del 5,7% a 35,4 miliardi, contro l’incremento del 25% a 63,7 miliardi in Nord America. La società di Seattle ha inoltre registrato una perdita operativa di 91 milioni di dollari all’estero, contro l’utile di 2,75 miliardi registrato nel mercato domestico.