Il Sole 24 Ore, 9 giugno 2016
Le nuove sterline anti-falsari sono made in Italy
Sono a tecnologia italiana le nuove banconote anti-falsari che la Banca d’Inghilterra introdurrà a partire dal settembre prossimo.
Il gruppo piemontese Cerutti ha sviluppato la parte a più alto contenuto tecnologico anti-falsificazione dei biglietti da 5 e 10 sterline, che verranno messi in circolazione dalla Bank of England e sostituiranno progressivamente quelli attuali. Le nuove banconote in polimero plastico prendono il posto di quelle tradizionali “di carta” (fibra di cotone e lino) e saranno stampate dalla britannica Innovia Security, il cui impianto di Wigton, che rifornirà la banca centrale di Londra, è equipaggiato con macchine Cerruti.
Si tratta di una collaborazione che risale alle fine degli anni 90, ha ricordato Giancarlo Cerutti, presidente e amministratore del gruppo di Casale Monferrato, a una presentazione alla fiera delle tecnologie di stampa e dell’imballaggio, Drupa, a Duesseldorf: le prime banconote “di plastica” (anche se i suoi produttori non amano questa espressione) furono introdotte infatti dalla Banca centrale australiana nel 2000. Oggi tutti i tagli di biglietti in Australia utilizzano questa tecnologia. Da allora, la banconota in polimero è stata introdotta da 30 Paesi (la Gran Bretagna è il trentunesimo) per il circolante normale e da un’altra quindicina per edizioni commemorative. Tra gli altri, le usano il Canada, la Nuova Zelanda, il Messico, diversi Paesi asiatici e, in Europa, Polonia e Romania. Il 3% circa delle banconote circolanti nel mondo sono ora prodotte con i nuovi materiali e la nuova tecnologia, tutte a opera del binomio Innovia-Cerutti, nelle fabbriche in Australia, Messico e Gran Bretagna.
I biglietti di polimero, sostiene il chief executive di Innovia, Mark Robertshaw, possono essere considerati 8-9 volte più sicuri di quelli tradizionali e sono tre volte e mezzo più durevoli, oltre che più puliti e più “ecologici”. Il fatto che si deteriorino molto più lentamente della moneta di carta porta a un notevole risparmio per le banche centrali, che le devono rimpiazzare meno frequentemente, e quindi per i contribuenti: la Bank of England stima, ha detto Robertshaw, risparmi di circa 100 miliardi di sterline l’anno per dieci anni solo per le banconote da 5 e 10 sterline. La Cerutti ha sviluppato tra l’altro la tecnologia per la “finestra” con l’immagine in trasparenza della regina Elisabetta, una dei principali elementi di sicurezza delle nuove banconote. Lo stesso governatore della Banca dInghilterra, Mark Carney, le definisce «più pulite, più sicure e più robuste» di quelle attuali.
Giancarlo Cerutti è convinto peraltro che la tecnologia sviluppata per le banconote possa avere un impiego ancor più importante nella lotta alla contraffazione dei beni, incorporandola in generi che possono andare dall’abbigliamento di lusso, ai profumi, ai farmaci. Ogni anno, ha sottolineato, citando dati Ocse, vengono falsificati nel mondo beni per 1.770 miliardi di dollari, con gravi danni economici, un problema che si potrebbe contrastare con l’uso delle nuove tecnologie. «È il prossimo passo», ha sostenuto Cerutti.
Alla Drupa, la fiera quadriennale del settore, il gruppo Cerutti, che raggiungerà nel 2016 un fatturato consolidato di 100 milioni di euro, ha anche sottoscritto un importante ordine, per un valore attorno ai 10 milioni di dollari, da parte del gruppo Gondi, che opera sui mercati degli Stati Uniti e del Messico nei contenitori per la birra.
Il gruppo Cerutti ha diversificato negli ultimi anni dal settore della stampa tradizionale al settore del packaging, che rappresenta ormai il 90% circa del fatturato.