la Repubblica, 8 giugno 2016
L’Iran prova a spostare il weekend
L’Iran cerca tutte le strade per avvicinarsi al mondo e ogni volta puntualmente le trova bloccate. Riuscirà ora a realizzare una riforma che in Occidente può sembrare secondaria ma che qui troverà ostacoli enormi? La Camera di Commercio di Teheran ha proposto al governo di cambiare i giorni festivi, mantenendo la sacralità del venerdì (la nostra domenica) ma attaccando come secondo giorno festivo il sabato al posto del giovedì. Oggi in Iran uffici pubblici, aziende, addetti al turismo finiscono per avere solo tre giorni di lavoro effettivi, lunedì, martedì e mercoledì. Il governo sembra favorevole, ma lo sarà anche la Guida suprema? Khamenei ha detto in questi giorni che lo sviluppo economico deve essere oggi il primo obiettivo del paese. La speranza di una ripresa economica si fa aspettare nonostante la firma dell’accordo nucleare. Le banche europee, memori delle multe gigantesche che hanno dovuto pagare agli Stati Uniti per non aver ottemperato alle sanzioni, ora esitano ad aprirsi a nuovi investimenti. La popolazione iraniana è sempre più delusa mentre i nemici del presidente moderato Rouhani non perdono occasione per screditarlo nella speranza di riprendersi al più presto il potere.