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 2016  giugno 07 Martedì calendario

Un giugno dorato per la famiglia Berlusconi: cento milioni ai soci Fininvest

Sarà un giugno dorato quello della famiglia Berlusconi. Perché tra lunedì 27 e mercoledì 29 si terrà l’annuale assemblea di Fininvest, la holding capofila di tutti i business industriali (Mediaset, Mondadori, Mediolanum, Molmed, Milan e così via, compreso il 2% di Mediobanca) per l’approvazione del bilancio relativo allo scorso anno. Conti, quelli relativi al 2015, che sono già stati visionati e approvati dal consiglio d’amministrazione della cassaforte, presieduta da Marina Berlusconi, a fine maggio. E, secondo quanto appreso in ambienti finanziari da MF-Milano Finanza, Silvio Berlusconi e i suoi cinque figli riceveranno un bel regalo. Perché la holding guidata dall’amministratore delegato Pasquale Cannatelli dovrebbe staccare un dividendo complessivo compreso tra 90 e 100 milioni. Una cifra consistente che andrà a incrementare le disponibilità delle varie casseforti che controllano Fininvest.
Quest’anno, a differenza del recente passato, non ci sarà bisogno di attingere alle riserve straordinarie della finanziaria di famiglia per garantire la cedola all’ex Cav e ai cinque figli (Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora e Luigi). Perché la holding, a livello di capogruppo e a livello consolidato, chiuderà il bilancio 2015 con numeri sostanziosi. A livello di spa, in particolare, si farà sentire, in termini positivi, la vendita del pacchetto di 92 milioni di azioni Mediaset, pari al 7,79%, che a inizio dello scorso anno ha fruttato un incasso di 377,2 milioni. A livello di sola capogruppo, infatti, secondo indiscrezioni di mercato, la cassa netta dovrebbe lievitare dai 162 milioni del 2014 (a fronte di disponibilità liquide per 285 milioni) ai 280-300 milioni del 2015.
Un balzo in avanti che permetterà a Fininvest di gestire al meglio i flussi finanziari e di studiare nuove opzioni d’investimento. E di remunerare gli azionisti. Anche perché le sette holding che controllano la società di via Paleocapa vivono esclusivamente di queste entrate. Calcolatrice alla mano, nello specifico al fondatore e azionista di riferimento (in totale ha in mano olitre il 60%) Silvio Berlusconi andranno tra 56 e 63 milioni, alla primogenita Marina e all’altro figlio di primo letto Pier Silvio andranno rispettivamente tra 6,8 e 7,6 milioni, mentre ai tre fratelli minori andrà un assegno totale di 19,6-21,4 milioni, ossia tra 6,4 e 7,1 milioni a testa.
Sul bilancio consolidato di Fininvest, poi, che recepirà i conti positivi dello scorso anno di Mediaset, Mondadori  e Mediolanum, peserà come sempre la perdita del Milan: nel 2015 pari a 89,3 milioni. Per questo in seno alla famiglia e ai piani alti della finanziaria si sta lavorando alla valutazione dell’offerta (750 milioni totali) avanzata dalla cordata di imprenditori cinesi (tra questi Robin Li, mr Evergrande, immobiliaristi, businessmen del settore dei beni di consumo e il colosso a controllo statale Kweichow Moutai, azienda del settore liquori da 42 miliardi di capitalizzazione).
Anche ieri, ad Arcore, si è tenuto l’ennesimo summit di famiglia che oltre a valutare l’esito del primo turno delle elezioni amministrative ha fatto il punto sulla trattativa relativa alla possibile cessione della maggioranza (si parla del 70%) del capitale del club rossonero. La dead-line per la decisione finale è stata fissata per giovedì 15 ma potrebbe slittare al 20 o 21, ossia dopo l’esito dei ballottaggi elettorali.