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 2016  giugno 07 Martedì calendario

Il commento (non troppo positivo) a Italia-Finlandia di Gianni Mura

Dopo Verona, due domande: se questa è la Finlandia, come ha fatto a pareggiare col Belgio? E, se questa è l’Italia, come farà a non perdere col Belgio? Dipende anche dal Belgio, forse meno grande di quanto lo si vada dipingendo. E dipende da quanto crescerà l’Italia. Ieri, pur in progresso rispetto alla partita con la Scozia, ha mostrato la solita lentezza nell’impostazione, né si può chiedere velocità a Thiago Motta, questo è noto, ma almeno precisione nei passaggi sì. Già discutibile quand’è al meglio, sarebbe ingeneroso insistere adesso che non lo è. Ma non è un caso se l’ingresso, al suo posto, di De Rossi ha cambiato atteggiamento e risultato. Prima un lancio profondo per El Shaarawy, poi il 2-0 di testa. Non titolare nella Roma, De Rossi avanza con la forza dei fatti la sua candidatura per gli Europei. In questo centrocampo, falcidiato come sappiamo, uno con le sue caratteristiche serve come il pane.
Altre cose. Non giudicabile la difesa, né sollecitata né solleticata dalla Finlandia, che gioca uno strano calcio. Difendersi in 10, ci può anche stare. Non tirare mai in porta, no. Niente straordinari per la Bbc, un’uscita alta sbagliata da Sirigu senza conseguenze. La difesa è l’unica certezza che abbiamo, può essere un rischio passare da amichevoli contro squadre abbottonatissime a partite vere contro squadre più pungenti, ma è meglio non pensarci. Più avanti, sembra che Conte preferisca Parolo a Florenzi, ormai abituato a giocare sull’esterno, mentre Pellé può essere scavalcato dalla coppia Zaza-Immobile. Su cui ho udito giudizi più che lusinghieri in tv, anche troppo. Una volta per meritarli dovevi segnare due gol al Brasile, adesso basta un recupero, o “fare i movimenti giusti” e parte il peana. Continuo a pensare che servano pazienza e prudenza, con questa Nazionale così povera di tecnica. Non è solo con la tecnica che si vince: la buona volontà c’è, l’impegno pure. Personalmente non rinuncerei a Pellè, semmai cercherei una posizione più avanzata per Candreva, uno dei pochi con i piedi.