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 2016  giugno 07 Martedì calendario

Vip, attori e parenti: catalogo dei flop elettorali

Né il padre di Federico Pizzarotti, né la figlia di Aldo Moro. Né la soubrette anni ‘80 Simona Tagli, né il comico Giobbe Covatta. Né il leader pro-famiglia Mario Adinolfi, né l’unico trans, Adriana Simeone. Ma neanche le due ex del Grande Fratello e l’ex calciatore. Sono state elezioni difficili anche per chi, sulla carta, poteva beneficiare di popolarità propria o di congiunti. Ecco dunque la mappa dei salvati e dei sommersi nella corsa per le amministrative (fatta a spoglio ancora in corso).
A Napoli ce l’ha fatta Alessandra Clemente, figlia di una vittima della camorra Silvia Ruotolo. Già assessore comunale, la Clemente è stata la più votata della squadra di de Magistris, con oltre 4.618 preferenze. Eletta, in consiglio comunale a Pontogli, anche Federica Pagani, vedova di Pietro Raccagni: il macellaio bresciano morto a seguito delle ferite alla testa riportate durante una rapina. Mentre resta al palo con oltre 190 preferenze Maria Fida Moro, figlia dello statista assassinato dalle Br. Idem Giuseppe Cossiga, figlio dell’ex presidente della Repubblica Francesco, già deputato. La nipote di Rita Levi Montalcini, Piera, candidata con i dem, prende 431 preferenze. Nemesi storica al contrario per Claudio Pizzarotti: su di lui, padre del sindaco di Parma indagato, Federico, forse è ricaduto il rovescio di fortuna subìto dal figlio, in rotta con il M5S. Ha totalizzato 33 preferenze malgrado i 1.734 voti incassati dal M5S, non entrando in Consiglio comunale a Castellarano.
Ci sono stati risultati modesti anche per candidati eccellenti. Francesco Storace è il più autoironico. La sua lista ha avuto 7.466 voti, lo 0,6%. Lui 378 preferenze. «Così male che almeno non abbiamo sulla coscienza il mancato ballottaggio di Giorgia Meloni», ha twittato. Ma anche Roberto Maroni, governatore lombardo, ha ottenuto solo 328 voti personali come capolista della Lega Nord a Varese. L’ex presidente della Camera Irene Pivetti ne ha presi 323, con la lista «Noi con Salvini».
Risultati amari anche per vip e starlette. Giobbe Covatta, molto impegnato nel sociale, è stato sì il più votato dei Verdi ma con poco più di 230 preferenze. Uscite dalla «casa» delle comunali di Roma, le ex Grande Fratello Roberta Beta (13 preferenze raccolte in una lista per Alfio Marchini) e la ex hostess vegana Alitalia, Daniela Martani (69 preferenze con i Verdi). Si era ritirato in tempo per evitare lo schianto nella corsa per sindaco Pd di Cosenza, per «motivi personali», Lucio Presta, manager di molte dive televisive. Male anche Simona Tagli, ex «cruciverbina», candidata con Fdi a Milano: ha avuto 31 voti.
La sfida tra le sorelle Mussolini, Alessandra candidata con Marchini e Rachele con la Meloni, è finita 713 a 318. Mentre Giacinta Ruspoli, 28enne dallo slogan «meglio nobili che ignobili», ha preso 62 voti con la Meloni.
Mario Adinolfi, candidato sindaco a Roma, con il Popolo della famiglia, ha avuto poco più dello 0,6% delle preferenze: circa 7.300 voti. Flop per l’unico candidato trans: Adriana Simeone del movimento Pro Battipaglia.
Tra le più votate, Mara Carfagna, ex ministro delle Pari Opportunità, candidata capolista a Napoli da Forza Italia, ha incassato oltre 5.500 preferenze. Maria Stella Gelmini a Milano con Forza Italia ne ha avute quasi 12 mila. E, nel Pd romano, Michela Di Biase, moglie del ministro Franceschini vanta oltre 2.470 voti. Tra i successi inattesi a Roma, il raddoppio di Casapound: il candidato sindaco Simone Di Stefano si è attestato all’1,14% e la lista ha raggiunto 1,18% contro lo 0,56% del 2013.
Non sono servite a nulla alcune promesse elettorali. Nell’area di Bagnoli, dove si è fatto vedere Matteo Renzi, ha vinto il geologo Diego Civitillo, candidato con de Magistris. E nemmeno lo sport ha portato fortuna: il nipote di Aldo Biscardi si dice abbia preso un solo voto alle comunali (ma ne rivendica molti di più in circoscrizione); la campionessa azzurra di nuoto Alessia Filippi, con Giachetti, ha avuto solo 197 preferenze. Daniele Massaro, l’ex calciatore con Forza Italia a Milano ne ha ottenute poco più di 384. Il velocista olimpionico Ashraf Saber, con FdI, appena tre.