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 2016  giugno 06 Lunedì calendario

Da oggi l’Inter è ufficialmente cinese. Qui i dettagli

Quattro anni dopo, l’Inter diventa davvero cinese. Da China Construction Railway Corporation a Suning Commerce Group. Nel 2012 l’accordo con il colosso delle infrastrutture era sfumato ad annunci ufficiali già pubblicati, aprendo lo spazio per il successivo interregno di Erick Thohir. Questa volta sono impossibili passi indietro. Ieri nel tardo pomeriggio a Nanchino nella residenza privata del fondatore di Suning, Zhang Jindong, al termine di un incontro con Thohir, è arrivata la firma sulla cessione del 68.5% delle quote, seguita da un brindisi tra le due dirigenze. L’indonesiano conserverà il 31% in attesa di liberarsi anche di questa partecipazione (lo 0.5% resta ai piccoli azionisti). La sua gestione, iniziata con l’assemblea dei soci a novembre 2013, è durata meno di tre anni.
Dopo oltre due decenni lascia completamente la struttura proprietaria Massimo Moratti che però conserverà un ruolo operativo: sarà il consulente del consiglio di amministrazione dove, come primo rappresentante del gruppo cinese, potrebbe entrare Liu Jun, vicepresidente di Suning Sports e direttore generale dello Jiangsu, la squadra di Nanchino acquistata a gennaio da Jindong. L’incarico di Moratti potrebbe essere il preludio a un ritorno in campo a novembre quando scadranno i patti del 2013 e Thohir potrà disporre delle sue quote. Non è escluso che, in quel momento, il petroliere italiano possa rientrare da socio di Suning. La sensazione è che il feeling con i cinesi sia più forte che con l’indonesiano al quale Moratti non ha mai perdonato l’idea di trattare una società di calcio come un’azienda normale, senza apprezzarne la specificità.
I rappresentanti della multinazionale dei centri commerciali per prodotti elettronici (20 miliardi di dollari di fatturato annuo) invieranno in Italia una delegazione che affiancherà l’at- tuale management nerazzurro per familiarizzare con il mondo del calcio italiano. Ma è scontato che a breve usciranno di scena nelle posizioni di comando i dirigenti più legati a Thohir, come l’attuale ad Michael Bolingbroke. A garantire la continuità ai vertici resterà Javier Zanetti che potrebbe avere un ruolo ancora più significativo: l’ex capitano è stato accolto come una star dai tifosi cinesi.
Sarà impossibile largheggiare con le spese sul calciomercato perché l’Inter è ancora sotto osservazione Uefa per il fairplay finanziario (non sarà possibile aggirare i vincoli di Nyon con trasferimenti dallo Jiangsu all’Inter e viceversa). Non a caso le prime linee guida, come viene spiegato in casa nerazzurra, sono improntate alla permanenza del «progetto di lavoro intrapreso da Thohir per un club sempre più globale e competitivo». Significa che il primo imperativo, per poter investire di più su nuovi campioni, è quello di aumentare i ricavi. Suning metterà al servizio di questo obiettivo la sua rete in Cina e Giappone per accrescere la vendita di prodotti nerazzurri. Questa è una strategia ad ampio raggio della multinazionale cinese che nei mesi scorsi ha stretto accordi commerciali con Barcellona e Liverpool. Senza dimenticare un piano ambizioso per il rinnovo e lo sfruttamento economico di San Siro: la possibilità di legare il nome di un’azienda cinese alla “Scala del calcio” è una delle chiavi di questo affare.
Stamani, alle 9 ora italiana, presentazione in grande stile dell’accordo in un hotel di Nanchino di proprietà di Suning: protagonisti Jindong, Zanetti e Thohir. Sarà presente tutta la rosa dello Jiangsu. Anche il presidente della Federcalcio di Pechino, Cai Zhenhua, festeggia: «Suning ha costruito un ponte tra la Cina e uno dei più noti club italiani». Per il paese asiatico è un affare di Stato. Per l’Inter è una nuova rivoluzione.