la Repubblica, 4 giugno 2016
Samuele Bersani parla dei suoi inizi e dell’ultimo album
Ha atteso che la sua carriera doppiasse la boa dei 25 anni prima di pubblicare il primo album live. Evidentemente i fan di Samuele Bersani l’attendevano al varco: La fortuna che abbiamo, pubblicato ieri, è subito schizzato primo in classifica su iTunes. Due cd e un dvd che fotografano i due concerti tenuti nel 2015 a Roma e a Milano: il primo, Plurale Unico, con molti ospiti, da Caparezza a Carmen Consoli, da Marco Mengoni a Luca Carboni, da Musica Nuda a Pacifico; il secondo, Canzoni per legni, corde e ottoni,
con Bersani affiancato dall’Orchestra Sinfonica de “I Pomeriggi Musicali”.
«Il disco è la testimonianza fedele di quelle serate, non ho cambiato o ricantato né intonato nulla» spiega Bersani. «Anche la foto di copertina è lo specchio fedele di quanto è avvenuto: l’ho scattata da me il giorno dopo, quando mi sono svegliato e mi sono visto allo specchio con questi capelli sconvolti. Mi son detto che non avrei mai scelto una foto posata o ritoccata, meglio questa». I brani del disco suonano in maniera molto diversa, solo Psyco e Le storie che conosci ricordano da vicino gli originali. «Un live racconta sempre meglio l’anima delle tue canzoni, anche perché dopo che le hai scritte c’è sempre bisogno che trascorra un po’ di tempo per capirle davvero», spiega Bersani.
«Il grosso l’abbiamo ripreso dal concerto all’Auditorium di Roma, non pensavo di registrare la serata di Milano. Ho purtroppo dovuto tagliare canzoni come Una delirante poesia, che mi racconta forse meglio di tante altre, ma era inutile inserire la qualità di un bootleg in un mio disco». Per introdurre Il mostro, la prima canzone che scrisse, Bersani ha voluto sul palco Dario Argento: «Dario fa parte della mia vita. Da ragazzino, in un momento di vero sconforto, scappai di casa e con l’autostop venni a Roma per incontrarlo e portargli musiche che avevo scritto pensando a una possibile colonna sonora horror. L’avevo conosciuto a Cattolica dove lavoravo al festival Mystfest che lo aveva nel comitato scientifico. Ma Dario non abitava più con Daria Nicolodi, che mi aveva dato l’indirizzo della loro casa dove ora viveva solo con Asia che all’epoca aveva dieci anni... Mi fermai tre giorni facendo il baby sitter. La portavo in giro per Roma».Bersani ha sfogato la passione per il cinema firmando la prima regia del videoclip dell’inedito La fortuna che abbiamo.
«Recito con Petra Magoni, siamo due spaventapasseri. Oggi non esistono più, li hanno sostituiti con i cd appesi agli alberi. Ho immaginato che il prossimo passo sarà metterci direttamente i cantanti». Se ne ascolta sempre di più, ma la musica sembra aver perso importanza: «Una volta si diceva nessuno mi può giudicare, adesso i cantanti non aspirano ad altro che a farsi giudicare in un talent, mentre gli altri sono diventati tutti giudici».