La Stampa, 2 giugno 2016
Prima del sì alla Nazionale Ventura sposa Luciana
In attesa di dire sì a Carlo Tavecchio, Giampiero Ventura ha pronunciato un altro sì, quello alla sua Luciana e così a 68 anni è diventato in pochi giorni un uomo sposato e il ct della Nazionale in pectore. Pubblico e privato filano via lisci e felici nella vita dell’ormai ex tecnico del Toro. Il divorzio sportivo dopo cinque anni in granata è stato consensuale. Lo certifica il presidente Urbano Cairo prima di entrare nella Cattedrale di San Sabino, nel cuore di Bari Vecchia, dove si è celebrato il rito: «La mia presenza come testimone è il segno dell’affetto che ci lega».
«Annuncio il 6 giugno»
Quattrocento persone, tra invitati, tifosi e turisti stranieri disorientati hanno aspettato che l’allenatore arrivasse sul sagrato. Un gruppo di tedeschi, appreso che si trattava del successore di Antonio Conte, ha smesso di fotografare la chiesa e gli ha chiesto un selfie, ma lui è filato via. Non avrebbe potuto rispondere alla domanda che tanti gli ponevano senza dire una bugia (e prima delle nozze sarebbe stato un peccato grave): il suo futuro da commissario tecnico, che lui ha ben chiaro, ma che non può rivelare prima che diventi ufficiale. «Annunceremo il nuovo ct il 6 giugno», ha promesso il numero uno di Federcalcio, Tavecchio.
Questo per Ventura era un giorno «privato», dedicato per intero a Luciana Lacriola, la compagna conosciuta quando allenava il Bari. Smoking lui, vestito bianco classico con strascico (e ampia scollatura) per lei, emozionata e in lacrime. «Le ho detto che era il momento che più desideravo nella vita e lei ha pianto», spiega Ventura all’uscita, fulminando la giornalista che gli chiede se la vita comincia a settant’anni. A molti interessava il suo secondo momento più desiderato, l’approdo nel finale di carriera sulla panchina della Nazionale. Risponde per lui Cairo: «Ho ricevuto la telefonata di Tavecchio che mi chiedeva il via libera. Giampiero ci teneva, mi auguro che nei prossimi giorni anche questo suo sogno si realizzi». Il patron granata ha preso al suo posto Sinisa Mihajlovic ed è contento così: «È un tecnico bravo a valorizzare i giovani, continuerà il lavoro sulla stessa linea». Tutti felici e contenti, in fondo siamo in una bella favola.
C’è anche Cerci
Tra gli invitati ci sono personaggi del mondo del calcio e amici dello spettacolo e della cultura, come Gimmy Ghione di Striscia la notizia (testimone) e Paolo Damilano, presidente del Museo del Cinema di Torino. C’è Alessio Cerci, oggi al Genoa, in stampelle dieci giorni dopo l’intervento al ginocchio. Con Ventura in granata ha vissuto un momento d’oro, poi è andato in giro a rimediare delusioni. Un assist per tornare nel giro azzurro? Risposta dell’attaccante: «No. Sono io che devo tornare a giocare come so». Il tecnico e il suo ex pupillo si abbracciano in chiesa con la promessa di ritrovarsi. E c’è Piero Chiambretti, dissacrante come sempre: «Quando mi ha invitato, Giampiero era allenatore del Toro, altrimenti gli avrei detto di no. Finora la formazione gliela dettavo io, in Nazionale dovrà trovarsi qualcun altro».
Don Franco Lanzolla, storico parroco della Città Vecchia, invita gli sposi a fare gioco di squadra in famiglia, e in Cattedrale esplode un applauso. Giampiero e Luciana sono marito e moglie, la serata finisce in una magione immersa tra gli oliveti pugliesi a Palombaio, una trentina di chilometri da Bari. Un posto idilliaco per staccare la spina. Lunedì prossimo mister Ventura dovrà cominciare a ragionare sull’eredità Conte.