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 2016  giugno 02 Giovedì calendario

Renzi, Hollande e la Merkel inaugurano il tunnel ferroviario del Gottardo: «È il simbolo dell’unità europea»

I grandi d’Europa rendono omaggio alla piccola Svizzera che è riuscita a portare a termine – con le sue sole forze e con un anno di anticipo – la più grande opera pubblica del mondo. Renzi, Hollande e Angela Merkel sono intervenuti ieri mattina alla cerimonia di inaugurazione di Alptransit, il tunnel ferroviario del Gottardo, che con i suoi 57,1 chilometri scavati nel cuore delle Alpi è il più lungo del pianeta. I capi dei governi di Italia, Francia e Germania hanno per un giorno fatto da spalla a Johan Schneider-Amman, presidente della Confederazione elvetica, cui è toccato di tagliare il nastro e di dare il segnale di partenza ai primi due convogli che hanno attraversando la galleria partendo dai due portali opposti (Pollegio a sud, in Canton Ticino ed Ertsfeld a nord).
Tanto Matteo Renzi quanto Hollande e frau Merkel hanno però sottolineato nei loro interventi l’aspetto storico e simbolico del nuovo Gottardo: «È l’opera più importante del secolo, un segnale positivo in un’Europa dove si erigono muri» ha detto ad esempio il premier italiano. «È il simbolo dell’unità europea» ha aggiunto la cancelliera tedesca mentre il capo dell’Eliseo vede nell’evento la celebrazione dell’«idea di Europa e della libera circolazione». Schneider-Amman ha invece ricordato che anche nel 1882, quando venne inaugurato il vecchio tracciato sotto la montagna, i capi di stato dell’epoca di tutte le nazioni alpine si diedero appuntamento qui. Un’impresa ingegneristica, insomma, che si trasforma in un simbolo di pace e di unione continentale.
Nonostante la solennità della giornata, prima che questi valori universali prendano forma concreta occorrerà attendere ancora alcuni mesi. Dopo l’inaugurazione di ieri, infatti, Alptransit entrerà definitivamente in esercizio solo a dicembre, dopo un periodo di collaudo dell’intera tratta.
Alla parte istituzionale e politica della giornata, il governo di Berna ne ha voluta affiancare una seconda, di tono più popolare. Sui primi due convogli che hanno attraversato la montagna hanno viaggiato 1.000 cittadini elvetici, estratti a sorte tra gli oltre 160mila che si erano fatti avanti; la scelta ha voluto sottolineare il carattere di orgoglio nazionale e partecipazione che hanno accompagnato la nascita di Alptransit. La gigantesca opera non solo è passata anche al vaglio di un referendum popolare ma gli elettori, all’epoca, avevano detto sì anche a una tassa «ad hoc» che ha contribuito a finanziarla.