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 2016  giugno 02 Giovedì calendario

Nei fortini della droga, lì dove comanda la mafia e muoiono i carabinieri

Ovunque sia oggi nascosto, il Trapanese rimane il feudo di Matteo Messina Denaro, uno degli ultimi grandi latitanti italiani (ed europei) da catturare. In questo territorio non c’è nessuna attività illegale, grande o piccola che sia, capace di sfuggire alle regole della mafia. La richiesta del permesso per operare, l’eventuale tassa da pagare, i confini netti dentro i quali muoversi. Uno sgarro prevede, «naturalmente», grossi rischi e alti prezzi. Non fa eccezione la gestione dei campi di marijuana che anzi, in Sicilia come in Calabria, ha un elevato grado di professionalità criminale. Con punti in comune e una differenza. In entrambe le regioni c’è un’organizzazione rigida dalla produzione fino al commercio. In Aspromonte, come succedeva con i sequestri di persona, operano più batterie della ’ndrangheta con settori specifici, così che le intere comunità possano trarre beneficio e diventare coese nella difesa del «tesoro». C’è chi individua i campi adatti, chi si occupa dell’irrigazione, chi della sorveglianza, chi del trasporto. Nelle campagne di Marsala dove ha perso la vita il povero maresciallo capo, come spiegano fonti investigative, molta attenzione è dedicata al servizio di guardiania, con «personale» che ruota per garantire l’assoluta copertura temporale sui svariati fronti delle piantagioni. In Calabria, per iniziare le indagini superando i «vigilantes», i carabinieri si calano di notte dagli elicotteri lontani chilometri e coprono la distanza con veloci marce, attenti a non far rumore con il fogliame e cancellare le tracce del passaggio. Il mercato della marijuana rende: contando una piantagione media con 80 piante, da ciascuna si ottengono almeno 400 euro, per un totale superiore ai 30 mila euro. Se l’Aspromonte conserva una «peculiarità» italiana nella manodopera, in Sicilia sono attivi, e non per forza a basso livello, gli stranieri, specie albanesi e romeni. Ma sempre con l’approvazione della mafia. Che sa chi e perché ha ucciso il carabiniere.