MilanoFinanza, 1 giugno 2016
Volkswagen segna calo dell’utile operativo dell’86%. Colpa del dieselgate
Il dieselgate continua a pesare in maniera importante sul colosso Volkswagen e in particolare sul suo brand omonimo (uno dei 12 del portafoglio di Wolfsburg) che ha registrato un calo dell’utile operativo dell’86% (a 73 milioni) frenando la trimestrale dell’intera società. Nel complesso il colosso di Wolfsburg, numero uno in Europa nel settore, ha infatti chiuso il periodo con un calo leggero nei ricavi (-3,4% a 51 miliardi) in virtù di una flessione non significativa delle unità immatricolate (-1,2% a 2,5 milioni di nuove auto) e di una sfavorevole dinamica dei cambi rispetto all’euro. Nonostante questo, Volkswagen è riuscita a registrare un utile operativo in crescita (+3,4% a 3,4 miliardi dai 3,3 miliardi dello stesso periodo dello scorso anno). Ma questo risultato è stato spinto da poste speciali per 300 milioni. Altrimenti anche questo aggregato avrebbe evidenziato una flessione a 3,1 miliardi. Il tutto si è ripercosso sull’utile netto che è calato del 20% a 2,3 miliardi. Un calo superiore alle attese dei broker che stimavano un risultato netto sui 2,45 miliardi. Di qui il calo in borsa con il titolo sceso del 2,6% a 134 euro.
In particolare sul colosso tedesco, come si faceva notare, si fanno ancora sentire gli effetti del dieselgate (lo scandalo sulle emissioni nocive) che ha spinto la casa tedesca a conti in rosso nel 2015 per la prima volta dopo 22 anni (-1,4 miliardi). In particolare il brand Volkswagen (quello cioè finito nell’occhio del ciclone per lo scandalo) ha registrato una riduzione dell’utile operativo molto sensibile passando dai 514 milioni del primo trimestre 2015 ai 73 del periodo corrispondente di quest’anno (-86%). Ovvio che in questo periodo il brand, oltre a scontare un calo nelle vendite (soprattutto negli Stati Uniti), ha visto incrementare i costi di marketing per la numerose campagne per sostenere il brand in un momento particolarmente difficile.
Per quanto riguarda gli altri marchi la situazione è più o meno in linea con quella dell’anno scorso. Audi ha registrato un utile operativo di 1,3 miliardi (più o meno stabile rispetto ai 1,4 miliardi del 2015) nonostante una difficile situazione sui cambi a livello internazionale. Mentre Skoda e Seat hanno migliorato i loro utili operativi: da 242 a 315 milioni il brand ceco e da 33 a 54 quello spagnolo. Il management si è detto soddisfatto e ha confermato i target per il 2016: ricavi inferiori del 5% al 2015 quando hanno toccato quota 213 miliardi.