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 2016  giugno 01 Mercoledì calendario

Le mutande di Göring vaglono 500 euro. Ma c’è chi potrebbe offrire di più

Chi offre di più? Cinquecento euro per un paio di mutande, ma sono in seta e portano le cifre «H.G». La prova che appartennero a Hermann Göring che preferì togliersi la vita a Norimberga prima di venire impiccato. Verranno messe all’asta il prossimo 18 giugno dalla Auktionshaus Hermann Historica, specializzata in reperti nazisti.

Per la camicia da notte del ministro dell’aeronautica si parte da almeno 1.500 euro, duemila per i suoi calzoni da caccia. Per la capsula di veleno con cui si tolse la vita, invece non basteranno 25 mila euro. È autentica? Forse.
L’asta è attesa con ansia dai collezionisti di tutto il mondo, un’occasione eccezionale per accaparrarsi i cimeli della collezione di John K. Lattimer, morto nel 2007 a 92 anni. Un americano ossessionato dagli oggetti appartenuti a personaggi storici, non solo ai criminali del III Reich, che stipò nella sua villa nel New Jersey. Dal fucile con cui Oswald avrebbe ucciso Kennedy alla camicia insanguinata di Abramo Lincoln, indossata dal presidente a teatro la sera in cui venne ucciso.
Lattimer era il medico militare nel carcere di Norimberga ed esaminò il cadavere di Göring. Probabile che si sia preso qualche souvenir. All’asta a Monaco andranno anche pezzetti della corde, 6 centimetri, con cui furono impiccati Ernst Kaltenbrunner, Alfred Jodl, e Wilhelm Keiel. Chi non ama il macabro potrà disputarsi una cravatta del Führer, a partire da 500 euro, altrettanto per una paio di calze. La ricevuta delle tasse per il suo cane lupo Blondie costerà almeno 1.500 euro. In catalogo autografi, lettere, e capi di vestiario di Eva Braun. Wolfgang Hermann, proprietario della casa d’aste, ritiene che i prezzi base verranno superati, e di molto. I fans di reperti del III Reich sono sempre numerosi. Di recente un acquerello di Hitler è stato aggiudicato per 20 mila euro, anche se non sempre si è sicuri dell’autenticità delle opere dipinte dal giovane Adolf.
Secondo Hermann, a partecipare all’asta di giugno saranno non solo privati ma molti direttori di musei storici. Alexander Schmidt, direttore del Dokumentationszentrum Reichsparteitagsgelände a Norimberga (il centro di documentazione della zona in cui si tenne il congresso del partito nazista), ha dichiarato invece che «come al solito si terrà lontano da questa vendita». La nostalgia gli appare sospetta. «Non sono interessato a esporre una divisa che avrebbe indossato il Führer», precisa. Non sarebbe di interesse storico, e rischierebbe di diventare una reliquia per un culto morboso. Comunque, nel suo centro vengono raccolti oggetti appartenuti a gerarchi e personalità del III Reich che i loro proprietari donano per evitare che finiscano appunto in mano a collezionisti spinti da interessi spesso ambigui.
Dello stesso avviso è Marc Fehlmann, direttore del Deutschen Historischen Museum di Berlino, ma aggiunge che, in qualche caso, le aste di casa come la Hermann portano alla luce reperti di interesse storico per gli storici e per i musei. Le mutande di Göring vanno lasciate ai collezionisti come Latimer, ma lettere e altri scritti sono spesso un documento importante, e andrebbero acquistati. Si dovrebbe decidere caso per caso.