Il Sole 24 Ore, 27 maggio 2016
Il titolo Rcs continua a crescere ed è sopra il valore delle offerte di Cairo e Bonomi
La Borsa continua a sostenere le quotazioni del titolo Rcs Mediagroup, stabilmente sopra il valore delle due offerte lanciate da Urbano Cairo (Ops) e dalla cordata Investindustrial (Opa). Questo mentre i protagonisti della battaglia in corso per il controllo del Corriere della Sera ribadiscono le proprie posizioni e il mercato continua a ragionare su scenari futuri e possibili rilanci. Ieri le azioni del gruppo editoriale hanno archiviato le contrattazioni in rialzo del 3% chiudendo a 0,743 euro, sempre più lontane dal valore di 0,70 euro offerto da Investindustrial, Mediobanca, UnipolSai, Pirelli e Diego Della Valle e ancor di più dalla valorizzazione dell’Ops annunciata da Cairo (0,55 euro). L’andamento del titolo riflette le aspettative di piazza Affari su imminenti colpi di scena. Siano essi rilanci (Cairo o eventuali partner esterni) o nuove cordate in arrivo. In proposito ieri la famiglia Pesenti, indicata tra i potenziali gruppi che potrebbero intervenire nella partita, ha dichiarato: «Il settore dei media sta affrontando una profonda trasformazione. Abbiamo altre priorità e nessun piano attuale di investire qui la nostra liquidità» ha detto Carlo Pesenti, consigliere delegato di Italmobiliare, intervistato da Bloomberg.
Ma la Borsa guarda anche ad altre soluzioni. Per esempio all’intervento di un eventuale socio terzo nel capitale di Cairo Communication,intervento che creerebbe le condizioni per rivedere i numeri e la struttura dell’Ops annunciata da Cairo. I numeri perché a questo punto, con una iniezione di capitale, si potrebbe offrire anche una componente cash insieme alla “carta” Cairo Communication. La struttura perché potrebbe essere contemplata una fusione tra la stessa Cairo Communication e Rcs, ipotesi finora esclusa dall’imprenditore piemontese.
Certo è che i numeri di Borsa, oggi, dicono che la partita Rcs potrebbe non esaurirsi in prossimità del valore dell’Opa di Andrea Bonomi pari a 0,70 euro per azione, ma l’asticella potrebbe essere portata più in alto. Nell’attesa di capire se il mercato ha ragione, i protagonisti delle due cordate hanno chiarito le reciproche posizioni. Diego Della Valle, patron di Tod’s, ieri ha voluto fissare alcuni punti fermi in merito alla propria partecipazione alla cordata InvestIndustrial. Primo, «tra l’Opa e l’Ops su Rcs non è una questione di buoni contro cattivi, di grandi contro piccoli, ma un’operazione di mercato pura». Secondo, «Se ci fossero rilanci, tanto meglio». Terzo, «Siamo quasi tutti amici. Certo una cordata allargata anche con Urbano sarebbe stata meglio». Intervenendo a margine del Luxury Summit organizzato dal Sole 24 Ore, l’imprenditore ha parlato per la prima volta del futuro di Rcs dopo il lancio dell’offerta, sottolineando come prima cosa che non è «una guerra». «Ci sono due offerte», dice, «Vedremo cosa il mercato risponderà. Il mercato farà i conti, Urbano, che è un mio amico, ha fatto benissimo e altrettanto hanno fatto bene altri soci a giudicare basso il prezzo. Se Urbano rilancerà farà altrettanto bene. Comunque questa è un’operazione di mercato». Quanto a possibili incrementi della valorizzazione di Rcs da parte di Cairo, «se ci fossero rilanci, tanto meglio – ha detto – sarebbero migliorativi per il futuro del gruppo». Della Valle, che si è detto “garante” del fatto che il nuovo patto previsto per Rcs non seguirà le vecchie logiche, ha poi osservato che i meccanismi che hanno governato il gruppo editoriale per anni sono ora cambiati: «Prima era un mondo che si gestiva tutto sotto il tavolo, ora si decide con l’assegno sul tavolo». Un concetto su cui è intervenuto, a stretto giro proprio Cairo: «Nel mio caso dico al socio Rcs: resta nella partita, consentimi di fare il mio progetto; loro mettono l’assegno sul tavolo, nel mio caso diamo ai soci il beneficio del potenziale upside per il miglioramento dell’azienda». L’imprenditore ha quindi osservato che il piano di Cairo per Rcs e l’opa Bonomi con i soci storici «sono due cose differenti, due cose completamente diverse». A margine dell’assemblea di Confindustria, interpellato sull’ipotesi di eventuali rilanci, l’imprenditore ha chiarito che la partita si gioca su un altro fronte: «Io offro un piano di condivisione, dico partecipa e resta della partita», mentre «gli altri dicono: dammi le tue azioni. Punto». Chi vincerà? «Vincere non lo so, ma mi sento di combattere» la battaglia per Rcs, ha detto Cairo. «Stiamo aspettando – aggiunge – di avere l’approvazione di Consob: a quel punto ci sarà un prospetto su cui potremo lavorare, presentare, eccetera. E da lì partirà tutto. Ci sono dei tempi tecnici».