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 2016  maggio 26 Giovedì calendario

Comico o intellettuale: per chi parteggia Corrado Guzzanti?

Mario è un intellettuale romano di sinistra, da manuale. Segue i convegni dedicati a Bobbio ed è in confidenza con gli opinionisti da talk show. Dice di odiare il qualunquismo, il pressapochismo, la sottocultura greve (per questo frequenta Radio3) e, ovviamente, il berlusconismo.
Bizio, invece, è un comico: trucido, volgare, carnale, insofferente a quel mondo culturale che Mario incarna. Quando s’affrontano, se le suonano di santa ragione. Bizio a Mario: «Sono il tuo libro migliore, l’unico che si può leggere senza che ti cadano le palle per terra». Perché «il tuo libro»?
Perché Bizio è il più felice personaggio creato dal Mario Bambea (o forse vale anche il contrario), qualcosa di diverso dal semplice sdoppiamento del personaggio. Tant’è vero che Dov’è Mario si apre con un mockumentary (di moda quest’anno nel cinema italiano), un «falso documentario» che rappresenta l’autenticità del simulacro, affondando le sue radici nelle vite reali di personaggi immaginari. Dov’è Mario? segna il ritorno in tv di quel campione che è Corrado Guzzanti.
La serie in 4 episodi, prodotta per Sky da Wildside di Lorenzo Mieli e Mario Gianani, è scritta dallo stesso Guzzanti con Mattia Torre e diretta da Edoardo Gabbriellini (Sky Atlantic, mercoledì, 21.10). Ma leggere Dov’è Mario? in chiave di sdoppiamento mi sembra un tentativo fin troppo banale. Non si sa per chi parteggi Guzzanti: non per l’intellettuale romano (ma esistono ancora? Sono quelli che vanno alla prima romana di Dov’è Mario?), ma nemmeno per il comico (non vuole vincere facile). Forse ha capito che oggi il comico e l’intellettuale sono la stessa persona. Tra un intellettuale e un comico, infatti, la conversazione è solo uno scambio di idee altrui. Ed è qui che mi aspettavo qualche guizzo in più da Guzzanti.
Perfetto il personaggio di Dragomira (Evelina Meghnagi): l’infermiera di origini rumene appassionata di poesia «già badante di Paolo Mieli».