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 1916  gennaio 16 Domenica calendario

Letteratura e guerra

Leggiamo nel Secolo: «Antonio Fradeletto ha posto la sua opera di conferenziere a servizio della guerra. Dopo la conferenza Dall’alleanza alla guerra, pubblica ora quella in cui, col titolo Il precursore (ed. Treves, L.1,50), rievoca e celebra tutta l’opera d’italianità di Giosuè Carducci. All’ammirazione quasi incondizionata che circondava il Carducci negli ultimi anni della sua vita, segue subito una revisione severa. La nuova generazione, la cui sensibilità s’era rapidamente raffinata fino a raggiungere i limiti della decadenza, e la cui educazione nazionale subiva 1’influsso deprimente della piccola politica che ci dominò negli ultimi decenni, non sentiva più il Carducci come maestro. Improvvisamente, la necessità nuova, come rivelò in essa generazione tesori ignorati di amor patrio, di eroismo e di senno, così ripose in luce quasi di profeta la figura del maestro che dal 1860 al 1907 aveva indefessamente combattuto per l’idea che s’attua oggi sulle Alpi e sull’Isonzo. Per questo rispetto specialmente studia il Fradeletto l’opera tutta, di poeta e di prosatore, di insegnante e d’uomo politico, di Giosuè Carducci, e ci ripete le più incitanti delle sue parole, dall’ammonimento: «In politica, l’Italia su tutto... una nazionalità vecchia e già storicamente spezzata da tempo non può ricostituirsi con e per un solo partito», alla visione profetica: «Io credo di rendere al Re d’Italia il massimo onore, quando io lo veggo in fantasia su l’Alpi Giulie a cavallo, capo del suo popolo, segnare con la spada i naturali confini della più gran nazione latina».
«Il comandante Ettore Bravetta ha pubblicato un libro di cui si sentiva veramente il bisogno: Sottomarini, Sommergibili e Torpedini (editori Treves, L.5). Oggi l’avere qualche conoscenza minuta degli ordigni subacquei non è più, come era prima della guerra, un lusso di cultura, ma una necessità. É una lettura tra le più interessanti che si possano fare intorno a materie di guerra, e la forma ne è facile e piacevole quanto profonda la informazione. E tale è tutto il libro, vero modello di letteratura divulgativa. L’autore fa precedere la sua trattazione da una rapida corsa attraverso la storia delle navi subacquee fin dai primi tentativi. Segue una descrizione dei tipi ora in uso, accompagnata da una critica imparziale convinta e competente. Si descrivono la struttura e l’impiego delle torpedini e di tutti gli esplosivi subacquei. Ed è infine trattata la questione dei palombari, strettamente connessa con questa materia. Il libro – è bene che i lettori lo sappiano – è immune da tutte le formule matematiche che lo potrebbero rendere arido e poco adatto come lettura divulgativa, ed è invece compiuto da numerose ed eccellenti illustrazioni».