L’Illustrazione Italiana, 16 gennaio 1916
Il prestito nazionale
– Lo chiameremo anche noi il Prestito della Vittoria – si è iniziato lunedì in tutta Italia sotto i più lieti auspici. Citiamo prima di tutto il nobile appello lanciato dal presidente del Consiglio ai membri del Parlamento.
«Già non invano all’inizio della nostra guerra – scrive Antonio Salandra rivolgendosi ai colleghi del Senato e della Camera – feci appello al vostro concorso per l’organizzazione di ogni forma di assistenza alle famiglie dei combattenti bisognose. Ora mi occorre richiederlo per eccitare e conseguire il più largo contributo di ogni classe di cittadini, di ogni forma di risparmio al Prestito di Guerra, la cui sottoscrizione oggi si apre. Voi ne conoscete le condizioni e le agevolezze e potrete, meglio di ogni altro, illustrarle e spiegarle. Voi avete coraggiosamente votato gli aumenti d’entrate ordinarie, destinati ad assicurare il servizio dei prestiti di guerra e potete far fede della incrollabile solidità del nostro bilancio e quindi dell’assoluta sicurezza dei capitali che si investiranno ad elevato interesse nel nuovo Prestito.
«Voi, quindi, potete persuadere i cittadini che chi destina al Prestito Nazionale le economie, grandi o piccole, che ciascuno può realizzare nella propria azienda, fa un ottimo affare e rende alla Patria il maggior servizio che possa rendere chi non è in grado di portare per essa le armi».
«La Patria è impegnata in una lotta vitale che per noi, come per gli altri belligeranti, richiede mezzi di uomini, di munizioni e però di danaro, in misura tale che nessuno avrebbe potuto prevedere. Lo sforzo immane non sarà vano; sarà anzi fecondo anche di benefici materiali se coronato dal successo. Per il successo è condizione necessaria disporre di mezzi copiosi, forniti in tempo utile.
L’Italia, che ha superato, con la prova delle sue armi le aspettative del mondo, deve superarle anche con la sua energia e con la sua resistenza economica».
Le parole del Capo del Governo sono una chiara e felice sintesi della finalità della grande operazione finanziaria, dei vantaggi che essa offre ai sottoscrittori, e del dovere che incombe a tutti, ai più ricchi come ai più umili, di portare il loro contributo alla mobilitazione del risparmio nazionale perché concorra ad assicurare la vittoria.
Si presenta finalmente ai nostri parlamentari una magnifica occasione per mettere a buon profitto la loro eloquenza ed influenza fuori dell’aula e dei corridoi di Montecitorio, e di svolgere la loro attività nell’aria libera e pura, a contatto con la forza viva del paese, in un’opera di propaganda patriottica che varrà a far scordare molte passate miserie.
Intanto uno spettacolo magnifico e confortante viene dato in questi giorni dal Consorzio delle Banche, dagli enti economici e finanziari, da associazioni politiche di tutti i partiti e dalla Stampa di tutt’Italia nell’opera di propaganda. Ogni casa è inondata di prospetti, tabelle, circolari ed opuscoli per richiamare l’attenzione dei sottoscrittori e dimostrare con parole e cifre la bontà e la facilità della grande operazione finanziaria. Notevole un grande manifesto a colori del pittore Aldo Mazza che riproduciamo in questa pagina: eseguito per incarico del Credito Italiano, si trova affisso sulle muraglie di tutte le città e orna un opuscolo pubblicato a cura dello stesso Credito Italiano, opuscolo ispirato al più sano ed efficace criterio di propaganda.
Il lavoro iniziato con tanto fervore andrà ogni giorno intensificandosi: alla propaganda scritta seguirà, ed è già cominciata, la propaganda orale; dalle città grandi alle minori, dalle borgate ai villaggi, una schiera di uomini ili buona volontà andrà spiegando alle masse con parole chiare e piane la necessità e l’utilità del nuovo Prestito. Specialmente nelle campagne, tra agricoltori e contadini, occorre portare la parola che chiarisce e che persuade, per vincere la naturale diffidenza e le riluttanze dei milioni di piccoli risparmiatori che in Italia, come in Francia, rappresentano una parte non indifferente della ricchezza nazionale. Ottimo provvedimento del Governo, a questo riguardo, è l’avere incaricato delle sottoscrizioni anche le casse postali di risparmio.
Giungono, mentre scriviamo, le notizie delle prime due giornate: sono ottime, tali da giustificare le migliori speranze. Sembra che l’Italia tutta abbia compreso il significato grandissimo che avrà per noi, per i nostri alleati e per i nemici il successo del nuovo prestito.
Per noi italiani sarà la rivelazione di una nuova forza, un pegno dell’incrollabile volontà di vincere; ai nostri alleati, che già apprezzano il formidabile tributo delle nostre armi e della nostra diplomazia per la vittoria della Quadruplice, daremo un altro e tangibile segno del valore del nostro intervento; per i nemici sarà un’altra illusione che sfuma: non più mandolinisti, non più impulsivi e discordi, non più straccioni. E tra un mese quando si chiuderanno gli sportelli e si tireranno le somme, se tutti faremo il nostro dovere, I’Italia avrà scritto un’altra grande pagina della sua nuova storia.