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 2016  maggio 25 Mercoledì calendario

Al mercato del calcio. Le spiegazioni di Mario Sconcerti

È cominciato il nuovo mercato, ma temo non sia chiaro oggi cosa voglia dire. Facciamo dei numeri. Le società di tutte le serie A in Europa sono circa 750: calcolando una rosa titolari minima di 25-26 giocatori per squadra siamo a circa 20 mila giocatori. Poi ci sono quelli dell’America Latina e i nuovi giovani. Un numero imponente. I migliori 30-40 in assoluto non sono sul mercato, sono nella disponibilità di 6-7 squadre al massimo. Quello è un mercato esclusivo, noi italiani non possiamo entrare, tranne forse qualche volta la Juve. È il mercato dei Ronaldo, Gündogan, Douglas Costa, Higuain, Suarez e di tutti i migliori emergenti. Un mercato da 35 milioni a 100.
Le altre 740 squadre possono solo avere idee e scegliere tra giocatori di seconda fascia con i sintomi del campione. Questo è un mercato tra i 15 e i 25 milioni circa a giocatore. Ma per avere questi profili il costo del contratto è quasi il problema minore, dopo c’è l’ingaggio. Per arrotondare, diciamo che sono tutti intorno ai 3-4 milioni l’anno netti, 6-8 per chi paga. Questa fascia già molto protetta è accessibile seriamente a non più di 25-30 società in Europa.
E le altre 720, tra cui quasi tutte le italiane, che strade hanno? Prima di tutto bisogna sperare che qualcuna delle 7 squadre di vertice voglia qualcuno dei nostri giocatori e ci finanzi. A quel punto bisogna avere idee e fortuna.
La prima strada individuata è il mercato dei giovani ma non giovanissimi, quelli tra i 21 e i 23 anni. È ampio, sempre costoso e c’è molta concorrenza. Qualche esempio: Lukaku ha 23 anni, gioca nell’Everton, ha segnato quest’anno 25 reti. È giovane, ma costa quanto una prima firma. Klaassen, 23 anni, centrocampista dell’Ajax, tecnica fine, trequartista classico, prezzo non meno di 15 milioni. Ma per capire la difficoltà di queste valutazioni basta prendere il caso di Martial, attaccante francese dello United, 21 anni, pagato 50 milioni più 30 di bonus che nessuno saprà mai cosa siano. D’altra parte anche in questa fascia di giocatori è ormai molto difficile la sorpresa. Sono tutti ragazzi passati già nelle varie nazionali giovanili, dall’Under 17 fino all’Under 21, hanno fatto Europei e Mondiali di categoria, sono meno conosciuti ai più ma sono già progetti sicuri per gli addetti ai lavori. Per frequentare questa fascia tra i 21 e i 23 anni bisogna essere tra quelle 25-30 squadre superiori alle rimanenti 720. Chi ha buone amicizie o una reputazione solida può sperare di averne qualcuno in prestito.
Naturalmente ci sono le eccezioni che tengono viva la speranza. Mahrez del Leicester, ala straordinaria, 16 gol quest’anno, è stato preso a 500 mila sterline. Ma in generale il mercato giovanile è in mano a chi paga di più. Per gli altri c’è la terza via, cioè o giovani ancora più giovani, o giovani molto meno conosciuti da trovare nelle periferie del mondo. Molto più praticabile questa seconda ipotesi. Nella prima già vale la legge del più forte. Ruben Neves, non ancora diciannovenne, da una stagione regista del Porto, ha già una clausola di recessione da 40 milioni. Coman, 20 anni, ala del Bayern, è stato acquistato un anno fa dalla Juve a 28 milioni.
Restano quindi i ragazzi di terza scelta, i Vecino, i Jorginho, i Perotti, che arrivano immaturi e hanno bisogno di un paio di anni di assestamento. Ma sono buoni e hanno prezzi di partenza intorno ai 2-3 milioni. Oppure si fa come la Juve che è in grado di monopolizzare il campionato italiano: Zaza, Sturaro, Mandragora, Sensi, Berardi, Rugani sono tutti giovani pagati non poco ma tenuti nel giro della prima squadra. Difficile che un giovane oggi possa sfuggire alla Juve, perché, se deve, lo paga un po’ di più. Un lusso che il tempo le permette.
C’è un ultimo mercato, quello dei giocatori importanti a costo basso perché anziani o a costo zero perché svincolati. Lo scorso anno il 75% dei trasferimenti ha riguardato proprio giocatori in scadenza di contratto. L’esempio migliore di questa fascia è Khedira. Ma la tipologia si può allungare ai giocatori buoni che non si trovano bene dove stanno. Un esempio importante: chi vuole costruire prenda Kroos del Real. In questi casi il problema è l’ingaggio. In generale bisogna tener conto di un fatto: se si fa un acquisto da 30 milioni, bisogna calcolarne 18 lordi per un contratto di tre anni. Ogni giocatori da 30 costa in realtà 50. Questo non sempre viene capito.
C’è infine il mercato dei giocatori italiani. È privo di grandi talenti, ma ci sono alcuni giocatori che potrebbero dare subito una grande mano per esempio alla ricostruzione di squadre come Inter o Milan. Il più ambito è Candreva, prezzo sui 15-18 milioni. Altro molto richiesto è Darmian. Il più silenziosamente cercato è Verratti. Lo vogliono tutti ma nessuno pensa di poterselo permettere. I due giovani ritenuti migliori sono Bernardeschi e Romagnoli. Se consideriamo anche gli stranieri del nostro campionato, a parte Higuain, che non ha prezzo tranne la clausola rescissoria da 94 milioni, un grande affare immediato è ritenuto Hamsik, nel senso che potrebbe subito cambiare una squadra. Poi ci sono le aggiunte, i medi che possono fare il salto. De Roon, Paredes, Belotti, Pavoletti e altri. Oggi il giocatore «italiano» più richiesto è Nainggolan, valutazione 40 milioni, contratto a 6 netti. Questo è il mercato appena cominciato. Questi sono i suoi criteri. Ma credo sia inutile definirli, ognuno di noi sognerà quello che vuole.