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 2016  maggio 25 Mercoledì calendario

Trump e quel suo machismo vecchio stile che non piace al 73 per cento delle donne

Un fattore chiave di questa elezione sarà il voto delle donne. Da almeno vent’anni, il partito repubblicano soffre per via del cosiddetto gender gap, il deficit del voto femminile. Nel 2008, Barack Obama vinse grazie al sostegno del 56 percento delle donne votanti, mentre solo il 49 percento degli uomini lo votò. In queste elezioni potrebbe essere ancora più importante, come dimostra la recente controffensiva di Trump contro Hillary Clinton e i peccati del marito Bill. Ma Trump ha molto lavoro da fare: secondo sondaggi recenti, il 73 percento delle donne ha un’impressione negativa del candidato repubblicano.
Da sempre, Trump ostenta il suo machismo vecchio stile – vantandosi ossessivamente della sua virilità, e trattando le donne con un miscuglio di galanteria e scioccante misoginia. «Non importa quello che scrivono di te se vai in giro con una bella figa», diceva in un’intervista del 1991. Quasi sempre si riferisce alle donne per il loro aspetto fisico. «Cani», «maiali grassi», «animali disgustosi» sono alcuni degli appellativi che ha riservato alle donne che lo hanno criticato.
Stranamente, Trump non ha moderato molto i toni in campagna elettorale. Attaccando il candidato Carly Fiorina, ex manager: «Chi voterebbe per una faccia così?». Quando una giornalista di
Fox News gli ha fatto qualche domanda un po’ scomoda Trump ha risposto che chiaramente aveva il ciclo: «Le sta uscendo sangue dappertutto». Evidentemente Trump ha una fissazione e un forte disgusto per certi aspetti del corpo femminile. Ha chiamato «disgustosa» una donna avvocato che è uscita da una riunione per allattare e ha usato ancora la parola «disgustoso» quando Hillary Clinton è andata al bagno durante un dibattito.
Nelle primarie, queste uscite non lo hanno danneggiato troppo: sono servite in parte a dimostrare che era un candidato “diverso”, un uomo vero che non fingeva per prendere qualche voto in più. Il richiamo al maschilismo vecchio stampo è parte di una battaglia culturale: un rifiuto del “politicamente corretto”, della paura di offendere donne, neri, ispanici e musulmani e un ritorno ad un’America del passato dove gli uomini, soprattutto quelli bianchi, comandavano e gli Usa erano più forti. Ma per vincere a novembre deve riguadagnare il consenso delle donne. E lo fa, come sempre, attaccando.