9 maggio 2015
Tags : Aggressioni con l’acido
Stefani Savi ha già subito quindici operazioni
• Stefano Savi, 25 anni, studente di economia, aggredito nella notte tra il primo e il 2 novembre dell’anno scorso mentre rientrava in casa dopo una serata con gli amici, alla periferia di Milano. Aggredito per uno scambio di persona, sostiene l’accusa nel processo-bis contro Alexander Boettcher e Martina Levato, già condannati a 14 anni per l’agguato a Pietro Barbini del 28 dicembre. Quella contro Stefano è la prima aggressione di una catena criminale per la quale la coppia, con un complice, è imputata per associazione a delinquere. Il 16 settembre riprende il processo a Boettcher, terza udienza. Stefano Savi, un bel ragazzo moro alto un metro e novanta col volto sfigurato dall’acido (ha già dovuto sopportare quindici operazioni chirurgiche, dovrà affrontarne altre, l’occhio e l’orecchio sono ancora in condizioni critiche) ci sarà: «Voglio che tutti si rendano conto di quello che mi hanno fatto». Dopo un’estate di medicazioni e interventi a Milano, ora è in Francia per altre cure. Sono mesi difficilissimi: deve stare sempre attento a non prendere neanche un raggio di sole, perché la luce gli causerebbe dolori lancinanti; poi la maschera cicatrizzante che deve portare sul viso il più possibile, anche 20 ore al giorno, e le creme, le bende. I danni stimati dai suoi legali, Benedetta Maggioni e Andrea Orabona, superano i 3 milioni di euro. «Non sono certo io che mi devo vergognare – continua Stefano —. Forse scoprendomi la faccia, facendomi guardare, provocherò qualche emozione, in aula. Non spero in una confessione, ma esigo la verità» [Elisabetta Andreis e Gianni Santucci, Corriere della Sera 9/9/2015].