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 2016  maggio 23 Lunedì calendario

Il perfetto addio al calcio di Diego Milito

Un gol su rigore, uno stadio in piedi al minuto 22, il popolo biancazzurro di Avellaneda racchiuso nel «Cilindro» del Racing. L’ultima partita ufficiale di Diego Milito verrà ricordata come una festa perfetta, con il suo club del cuore che chiude battendo il Temperley 2-0. Gli applausi verso la curva più appassionata del Racing gli tornano indietro. Un’ondata di affetto e di emozioni che lo stordiscono, fino a farlo piangere: «Mi ritiro con la maglia che amo».
Il dopo gara è stata la pagina più dura da affrontare per lui, tra abbracci e pianti. I compagni lo lanciano cielo, come un bimbo. E il «Cilindro», lo stadio intitolato al Presidente Peron ma conosciuto da tutti per la sua forma geometrica, si trasforma in un enorme teatro illuminato da migliaia di occhi elettronici. Sono i cellulari, tutti contemporaneamente accesi sul Principe che esce dal «Cilindro» da «idolo».
«Per me è stato molto difficile giocare questa partita – ha commentato alla fine il numero 22 –. Per la testa mi sono passati tantissimi pensieri ed emozioni. Ringrazio il pubblico per tutta la festa e ringrazio mia moglie che mi ha reso papà nuovamente. Mi ritiro come avrei voluto, nella mia casa e con questa gente fantastica. Si è realizzato un sogno, per questo sono tranquillo. Mi sono ritirato indossando la maglia che amo». Lì è nato e cresciuto, ed è amato più di ogni altro. Anche se a Milano vinse tutto con i nerazzurri e ha lasciato segni profondi anche al Genoa. Ieri entrambi i club italiani infatti gli hanno reso omaggio, i liguri citando Fabrizio De Andrè: «Io mi dico è stato meglio lasciarci che non esserci mai incontrati». Il suo mondo ha ruotato intorno al 22 (giorno di maggio in cui ha battuto il Bayern). Morena, l’ultima nata (dopo Leandro e Agustina), è venuta al mondo alle 3 della notte tra venerdì e sabato. Ma la prima foto con papà Diego a che ora è avvenuta? Alle 3 e 22...